Annunciati i verdetti della prestigiosa National Society of Film Critics (NSFC), considerata dagli addetti del settore la più importante organizzazione di critica cinematografica americana. Non è un caso che la NSFC sia la rappresentante statunitense della FIPRESCI, il famoso organo internazionale di cui fanno parte i professionisti del settore cinematografico tra cui critici e giornalisti di tutto il mondo.
I loro premi si pongono da sempre in maniera antitetica rispetto alle scelte dei membri degli Academy Awards. A tal proposito il vincitore del miglior film della National Society of Film Critics ha conquistato anche l’Oscar nella categoria miglior pellicola solo 7 volte su 52 edizioni (Io e Annie, Gli Spietati, Schindler’s List, Milion Dollar Baby, The Hurt Locker, Spotlight, Moonlight), il che conferma la loro posizione di rottura rispetto alle logiche e alle strategie commerciali dei grandi Studios di Hollywood.
Quest’anno però Parasite di Bong Joon – ho potrebbe compiere il “miracolo” dopo aver messo d’accordo (raramente succede) i gusti del pubblico e le aspettative della critica.
A tal poposito data la specificità settoriale dei National Society of Film Critics Awards, sono molti a considerarli i “veri” Oscar perché sono assegnati da un prestigioso organo professionale di critici, a differenza degli Academy Awards, i cui membri votanti non sono altro che i protagonisti dello showbusiness e quindi del mondo del cinema tra attori, registi, produttori e tanti altri.
Il capolavoro sud coreano Parasite, vincitore della Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes, ha conquistato 2 National Society of Film Critics Awards nelle categorie principali miglior film e miglior sceneggiatura rafforzando la sua leadership per i prossimi Oscar dopo aver letteralmente dominato la Stagione dei Premi vincendo un numero impressionante di riconoscimenti assegnati dalle varie associazioni dei critici americani tra cui 4 Atlanta Film Critics Circle Awards (miglior film, miglior regia, miglior sceneggiatura, miglior film straniero), 4 Chicago Film Critics Association Awards (film, straniero, regia, sceneggiatura) e 5 Seattle Film Critics Society Awards (film, regia, straniero, sceneggiatura, cast).
Tra le supporter femminili spicca Laura Dern (Marriage Story/Piccole Donne) che con 57 points ha avuto la meglio sulla sua sfidante per la corsa agli Oscar in questa categoria dato che Jennifer Lopez (Hustlers/Le ragazze di Wall Street) ha conquistato solo 26 points.
Continua poi a sorprendere in positivo l’ottima performance di Florence Pugh (Piccole Donne) che si è piazzata seconda (44 points) e che continua a conquistare premi da parte delle associazione dei critici americani nonostante la sua esclusione sia dai SAG Awards che dai Golden Globe. Tenendo bene a mente che si è piazzata anche terza nella categoria miglior attrice per la sua straordinaria prova nell’horror Midsommar (al secondo posto Zhao Tao per Ash is Purest White, prima Mary Kay Place per il film indipendente Diane).
Per la categoria miglior attore si impone Antonio Banderas (Dolor y Gloria) con ben 69 points distanziandosi ampiamente dal favorito dell’awards season Adam Driver (Marriage Story) di ben 26 points (ha conquistato infatti 43 points). Terzo posto vicinissimo per Adam Sandler per Uncut Gems (41 points). Nessun traccia di Joaquin Phoenix per Joker.
Invece per la categoria miglior attore non protagonista Brad Pitt (C’era una volta a Hollywood) supera ancora e in maniera considerevole il suo rivale Joe Pesci (The Irishman) (entrambi sono considerati i principali front-runner della categoria miglior attore non protagonista per i prossimi Oscar), vincendo con 64 points contro i 30 del suo rivale. Terzo posto a parimerito per Wisley Snipes (Dolemite is my name) e per la rivelazione di Parasite, Song Kang – ho.
SORPRESE
Per la categoria Miglior fotografia snobbato il lavoro del maestro Roger Deakins che per 1917 parte favorito non solo agli Oscar ma anche ai premi assegnati dal sindacato americano dei direttori della fotografia (ASC). Al primo posto si piazzano due film “stranieri”: il senegalese Atlantics (inserito nella short list del Miglior Film Internazionale) e la rivelazione francese Portrait of a Lady on fire che per questa categoria ha già conquistato il New York Film Critics Circle Award, il Los Angeles Film Critics Association Awards, il Boston Society of Film Critics Award, il Greater Western New York Film Critics Association Award.
A sorpresa nella categoria Miglior sceneggiatura (sono compresi anche gli adattamenti) i critici della National Society escludono lo script che ha dominato l’Awards Season, Marriage Story (Noah Baumbach) conferendo invece il primo posto al suo rivale Parasite in una gara molto combattuta, dato che a pochi punti di distanza si sono piazzati al secondo posto C’era una volta a Hollywood e terzo posto Piccole Donne.
Grande riscatto per Greta Gerwig (Piccole Donne) che contro ogni previsione vince il premio come Miglior regia battendo due teste di serie come Bong Joon – ho per Parasite (36 points) e Martin Scorsese per The Irishman (31 points). Un verdetto interessante in chiave awards season soprattutto dopo la sua esclusione dai Golden Globe e che potrebbe consentirle di entrare nuovamente in corsa per la categoria best director ai prossimi Oscar (tutto dipenderà dalle candidature dei DGA).
Ecco la lista di tutti i vincitori dei National Society of Film Critics Awards:
FONTE: NSFC