CRITICS REVIEWS: Civil War

Le prime recensioni dei critici sull’ultimo film di Alex Garland, Civil War, in cui Kirsten Dunst offre una performance da ricordare

Riassunto

In un futuro prossimo in cui l'America è immersa in una cruenta guerra civile, un team di giornalisti e fotografi di guerra intraprende un viaggio su strada fino a Washington DC. La loro missione: arrivare prima che le forze ribelli assaltino la Casa Bianca e si impossessino del controllo del Presidente degli Stati Uniti.

Pioggia di consensi per Civil War, l’ultimo film controverso di Alex Garland (Ex Machina, Annihilation) che ritorna alla “forma” dopo aver deluso la critica con l’horror esistenzialista Men. Ambientato in un futuro distopico (ma non troppo) mira ad offrire un ritratto cinico di un Paese alla deriva che nasconde nell’indignazione le ceneri di un radicato odio sociale.

Attraverso un’abile narrazione visiva Garland cerca di diagnosticare ciò che affligge gli Stati Uniti d’America offrendo il punto di vista di quattro giornalisti mentre raccontano uno scontro a New York tra quelle che sembrano forze di polizia del governo ufficiale e membri violenti dell’opposizione. Tra questi spicca il personaggio di Kirsten Dunst, una leggendaria fotoreporter pronta a tutto pur di portare in salvo la verità mentre l’America cade a pezzi.

METASCORE: 73/100

CAST: Kirsten DunstWagner MouraCailee SpaenyStephen McKinley HendersonKarl GlusmanSonoya MizunoJonica T. Gibbs e Jess Matney

DATA USA: 14 marzo (South by Southwest Film Festival), 12 aprile (cinema)

ALTRE DATE: 18 aprile (Italia), 24 aprile (Australia), 10 maggio (Spagna)

CURIOSITÁ: Non si sapeva che gli attori Nick Offerman e Jesse Plemons facessero parte del progetto fino alla pubblicazione del primo trailer nel dicembre 2023. Plemons ha persino negato la voce secondo cui era nel film all’inizio di quell’anno.

TRAILER: https://youtu.be/aDyQxtg0V2w

CRITICS REVIEWS

“Civil War è una cosa furiosamente convincente e inquietante quando la guardi. È un film fantastico che ha una sua forza vitale. Non è come qualsiasi cosa abbia fatto Garland. Non assomiglia a nulla che sia stato realizzato finora, anche se contiene echi di dozzine di altri film (e romanzi) che sembrano aver alimentato l’immaginazione del regista”

(Matt Zoller Seitz, rogerebert.com)

“È un film sull’etica giornalistica e, a suo modo, l’interpretazione delle immagini si fonda sull’eccezionale performance di Dunst. Non è un ruolo facile da interpretare, ma lo fa perfettamente”

(Peter Debruge, Variety)

“Nonostante le polemiche già suscitate sulla sua presunta preveggenza, l’inquietante film del regista britannico non prevede un futuro basato sull’attuale sistema bipartitico del Paese. Garland è molto più interessato all’eccezionalismo egoistico degli Stati Uniti, alla loro fiducia nella propria sicurezza. È affascinato dal modo in cui la faziosità istiga il conflitto e come nessuna nazione sia immune dalle conseguenze della sua violenza”

(Lovia Gyarkye, The Hollywood Reporter)

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