Ieri notte si è svolta l’attesissima premiazione dei Golden Globe, i famosi riconoscimenti assegnati dalla stampa estera che lavora a Hollywood. Solitamente i neofiti dell’Awards Season attribuiscono ai Golden Globe il potere di prevedere i verdetti dei successivi Oscar, in realtà il loro ruolo è ancora più sottile dato che non si limitano ad anticipare ma anzi mirano ad “influenzare” i gusti dei membri degli Academy Awards andando quindi a “prevedere” i verdetti degli Oscar. Quest’anno i loro verdetti hanno confermato in parte le previsioni emerse durante l’Award Season, per poi rovesciare altre certezze maturate seguendo l’andamento della oscar race costellata di numerosi premi assegnati dalle associazioni dei critici americani
Ora vediamo categoria per categoria quali sono state le previsioni confermate e quali invece sono stati i verdetti inattesi.
CONFERME
Miglior attrice (dramma): Renee Zellweger (Judy)
Con l’esclusione dalle nomination di Lupita Nyong’o per Us, la vittoria di Renee Zellweger per il biopic Judy era quasi scontata, nonostante l’ottima performance in chiave award season per la sua sfidante Scarlett Johansson che per Marriage Story ha vinto un numero maggiore di riconoscimenti assegnati dalle associazioni dei critici americani tra cui il Satellite Award.
Miglior attore (dramma): Joaquin Phoenix (Joker)
La vittoria di Joaquin Phoenix per Joker non era prevedibile, ma comunque attesa dato il forte appezzamento da parte della critica internazionale che ha contribuito a fargli conquistare il Leone d’Oro all’ultimo Festival di Venezia. Di conseguenza era naturale che la stampa estera avesse una considerazione maggiore per la sua interpretazione a differenza della critica americana che gli ha tributato finora un numero esiguo di premi tra cui il San Diego Film Critics Society Award e il New York Film Critics Online Award. In questo modo il suo sfidante, Adam Driver per Marriage Story, vede così vanificare il copioso bottino di premi conquistati durante l’Awards Season tra cui il Gotham Award e il Washington DC Area Film Critics Association Award.
Miglior film straniero: Parasite (Corea del Sud)
Verdetto confermato nella categoria Miglior film straniero laddove ha vinto la pluripremiata pellicola sud coreana Parasite che ha letteralmente dominato l’Awards Season vincendo un numero impressionante di riconoscimenti attestandosi come il grande favorito agli Oscar non solo per il Miglior Film Internazionale ma anche come miglior film (dopo la nomination ai SAG per il miglior cast).
Miglior attrice (comedy/musical): Awkwafina (The Farewell – Una bugia buona)
Rispettate le previsioni anche per la categoria Miglior attrice comedy/musical dove ha vinto senza problemi la popolare attrice e rapper americana Awkwafina per la commedia agrodolce The Farewell – Una bugia buona per cui aveva già vinto il Gotham Award e il Satellite Award. Con la sua esclusione ai SAG però la sua potenziale candidatura agli Oscar è in bilico.
Miglior attore (comedy/musical): Taron Egerton (Rocketman)
La vittoria di Taron Egerton per Rocketman non era così scontata come sembrerebbe data la sua esclusione dai Critics’ Choice Awards e potendo fare affidamento solo sul Satellite Award vinto come miglior attore. In ogni caso il Golden Globe conquistato gli consente di accorciare le distanze sui suoi rivali (e in particolare su Eddie Murphy che per Dolemite is my Name era il favorito di questa categoria) permettendogli di sperare in una candidatura agli Oscar in una categoria come quella per il miglior attore che quest’anno è particolarmente affollata secondo le nostre previsioni.
Miglior attore non protagonista: Brad Pitt (C’era una volta a Hollywood)
Rispettate le nostre previsioni per la categoria supporter maschile laddove ha vinto Brad Pitt per C’era una volta a Hollywood dopo aver vinto un numero vertiginoso di premi durante la Stagione dei Premi tra cui il National Board of Review, il Philadelphia Film Critics Circle Award e il Chicago Film Critics Association Award. Vincendo il Golden Globe si rafforzano le sue chance di conquistare anche l’Oscar in questa categoria. L’unico che potrà dargli filo da torcere è il suo rivale Joe Pesci che per The Irishman ha conquistato i premi dei critici di New York, di Detroit, di San Diego e del Nevada,solo per citarne alcuni. La loro sfida proseguirà ai prossimi Critics’ Choice Awards.
Miglior attrice non protagonista: Laura Dern (Marriage Story)
Alla fine la stampa estera ha deciso di premiare Laura Dern per la sua vivida interpretazione in Marriage Story confermando la sua leadership in questa categoria dopo aver vinto numerosi premi assegnati dalle associazioni dei critici americani: dal New York Film Critics Circle Award al Boston Society of Film Critics Award fino al Phoenix Film Critics Society Award. Vittoria non scontata considerando la sua sfida con Jennifer Lopez (Hustlers – Le ragazze di Wall Street) che si è difesa bene durante l’oscar race conquistando non solo il Satellite Award ma anche altri riconoscimenti tra cui il Los Angeles Film Critics Association Award e il Washington DC Area Film Critics Association Award.
Miglior canzone: “(I’m Gonna) Love Me Again” – Rocketman
Alla fine (I’m Gonna) Love Me Again tratta dal biopic Rocketman sulla figura poliedrica di Elton John, dopo aver vinto il Satellite Award, è riuscita nuovamente a battere la canzone sfidante Stand Up (Harriet) che poteva invece contare sul prestigioso Hollywood Music in Media Award. La canzone vincitrice è scritta dallo stesso Elton John e dal suo storico paroliere Bernie Taupin.
Miglior film (comedy/musical): C’era una volta a Hollywood
Rispettate invece le previsioni nella categoria Miglior film comedy/musical dove ha vinto uno dei film protagonisti di questa Stagione dei Premi: C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino dopo aver vinto numerosi premi assegnati dalle associazioni dei critici americani: tra cui 2 National Board of Review (miglior regia, miglior attore non protagonista), il Satellite Award (best comedy), e 6 Las Vegas Film Critics Awards (film, regia, sceneggiatura, scenografia, rivelazione, musica), partendo favorito ai prossimi Oscar non solo nella categoria Miglior attore non protagonista ma anche per la miglior scenografia dopo aver dominato l’Awards Season per questa specifica categoria. Tenendo bene a mente che ha conquistato anche ben 11 nominations agli Hollywood Critics Association Awards e 12 nomination ai Critics’ Choice Awards.
SORPRESE
Miglior film (drama): 1917
Il Golden Globe per Miglior film drammatico è stato assegnato a sorpresa al dramma bellico 1917 battendo la pluripremiata pellicola di Martin Scorsese, The Irishman dopo aver vinto un numero inferiore di premi durante l’Awards Season come il Kansas City Film Critics Circle Award e il Dallas Fort-Worth Film Critics Award. In compenso ha al suo attivo 7 nominations agli Hollywood Critics Association Awards (miglior film, migliori effetti speciali, miglior stunt, miglior colonna sonora, miglior montaggio, miglior fotografia, miglior film action/war), e 8 nominations ai Critics’ Choice Awards (miglior film, miglior regia, miglior fotografia, miglior scenografia, miglior montaggio, miglior effetti speciali visivi, miglior action movie, miglior colonna sonora)
Miglior regia: Sam Mendes (1917)
Contro ogni previsione Sam Mendes (1917) vince a sorpresa il premio per la miglior regia battendo il favorito Bong Joon – ho che per il suo magnifico lavoro dietro la macchina da presa in Parasite aveva vinto molti premi tra cui l’Hollywood Film Award e il Los Angeles Film Critics Association Award. Di contro Mendes aveva vinto un numero inferiore di premi tra cui il Kansas City Film Critics Circle Award e il Phoenix Film Critics Society Award.
Miglior sceneggiatura: Quentin Tarantino (C’era una volta a Hollywood)
Sorpresa nella categoria Miglior sceneggiatura laddove Quentin Tarantino per C’era una volta a Hollywood ha battuto il favorito Noah Baumbach per il suo meraviglioso lavoro in Marriage Story che aveva finora vinto numerosi premi tra cui il Gotham Award, il Washington DC Area Film Critics Association Award e il Satellite Award. In compenso Tarantino poteva contare sui premi dei critici di New York, Las Vegas, Boston, St.Louis e Nevada.
Miglior film d’animazione: Missing Link
Con l’esclusione dalle nominations del film d’animazione rivelazione di questa appassionante Stagione dei Premi, I lost my body (Netflix), era data come favorita la pluripremiata pellicola Toy Story 4 che invece è stata battuta a sorpresa da Missing Link che aveva vinto un numero inferiore di premi e cioè solo il Toronto Film Critics Association Award e il Las Vegas Film Critics Award.
Miglior colonna sonora: Hildur Guðnadóttir (Joker)
A sorpresa Hildur Guðnadóttir (Joker) ha battuto il favorito Thomas Newman per 1917. Un verdetto interessante in chiave awards season che si aggiunge agli altri premi vinti nella categoria Best Score (Hollywood Music in Media Award, Phoenix Critics Circle Award, Satellite Award) e che di fatto gli consentono di partire come leader della categoria miglior colonna sonora ai prossimi Oscar.