Annunciate le nominations agli attesissimi Golden Globe, i premi cinematografici e televisivi assegnati ogni anno dalla stampa estera che lavora a Hollywood. I loro verdetti sono molto preziosi per l’Awards Season dato che spesso (ma non sempre) riescono a prevedere i vincitori degli Oscar, anche se più che anticiparne i risultati, hanno il potere di influenzarli, “spingendo” i giurati indecisi a puntare su un determinato film o su una specifica interpretazione. D’altronde i membri votanti della Hollywood Foreign Press Association (HFPA) non partecipano alle votazioni degli Academy Awards che designano i vincitori degli Oscar
Nella storia di questo premio su 77 edizioni, 51 volte il vincitore del Golden Globe come Miglior Film ha vinto successivamente anche l’Oscar: 38 volte come miglior film drammatico, 13 volte come miglior commedia/musical.
Golden Globe 2021
Nella categoria MIGLIOR ATTORE (DRAMMA) confermato il terzetto capeggiato da Chadwick Boseman per Ma Rainey’s Black Bottom (San Francisco By Area Film Critics Circle Award) seguito da Riz Ahmed per Sound of Metal (National Board of Review), da Anthony Hopkins per The Father (Boston Society of Film Critics Award). Snobbato a sorpresa Delroy Lindo per Da 5 Bloods che aveva dalla sua parte non solo il prestigioso National Society of Film Critics Award ma anche numerosi premi assegnati dalle associazioni dei critici americani. Al suo posto Tahar Rahim per The Mauritanian. Chiude la cinquina Gary Oldman per Mank.
Chadwick Boseman (Ma Rainey’s Black Bottom)
Riz Ahmed (Sound of Metal)
Anthony Hopkins (The Father)
Tahar Rahim (The Mauritanian)
Gary Oldman (Mank)
Nella categoria MIGLIOR ATTORE (COMEDY/MUSICAL) confermato il favorito Sacha Baron Cohen per il film comico Borat Subsequent Moviefilm. Seguono i 3 candidati ai Satellite Awards: Andy Samberg per il film già cult Palm Springs, Dev Patel per The Personal History of David Copperfield (candidato lo scorso anno ai BIFA), Lin-Manuel Miranda per Hamilton. Chiude la cinquina a sorpresa James Corden (The Prom).
Sacha Baron Cohen (Borat Subsequent Moviefilm)
Andy Samberg (Palm Springs)
Dev Patel (The Personal History of David Copperfield)
Lin-Manuel Miranda (Hamilton)
James Corden (The Prom)
Nella categoria MIGLIOR ATTRICE (DRAMMA) confermata le 3 favorite: Carey Mulligan per il revenge movie Promising Young Woman, già vincitrice del Los Angeles Film Critics Association Award e del National Board of Review; Frances McDormand per il road movie Nomadland, già vincitrice del National Society of Film Critics Award e del Chicago Film Critics Association Award; Viola Davis per Ma Rainey’s Black Bottom, già vincitrice del Philadelphia Film Critics Circle Award e del Black Film Critics Circle Award. Chiudono la vincitrice della Coppa Volpi all’ultimo Festival di Venezia, Vanessa Kirby per Pieces of a Woman e la protagonista del biopic su Billie Holiday, Andra Day per il film The United States vs Billie Holiday
Carey Mulligan (Promising Young Woman)
Frances McDormand (Nomadland)
Viola Davis (Ma Rainey’s Black Bottom)
Andra Day (The United States vs Billie Holiday)
Vanessa Kirby (Pieces of a Woman)
Nella categoria MIGLIOR ATTRICE (COMEDY/MUSICAL) spicca la sorprendente Maria Bakalova per la sua spassosa interpretazione nel film Borat Subsequent MovieFilm che le ha fatto guadagnare fino a questo momento numerosi riconoscimenti però per la categoria miglior attrice non protagonista tra cui il prestigioso National Society of Film Critics Award. SNOBBATA a sorpresa Meryl Streep per la sua prova nella commedia musicale The Prom. Del tutto inaspettate le candidature di Kate Hudson (Music) e di Rosamund Pike (I Care a Lot). Chiudono la cinquina Michelle Pfeiffer (French Exit), Anya Taylor-Joy (Emma).
Maria Bakalova (Borat Subsequent Moviefilm)
Kate Hudson (Music)
Michelle Pfeiffer (French Exit)
Rosamund Pike (I Care a Lot).
Anya Taylor – Joy (Emma)
Per la categoria MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA confermato il duello tra Sacha Baron Cohen per The Trial of the Chicago 7 (North Carolina Film Critics Association Award), Leslie Odom jr. per One Night in Miami (New York Film Critics Online Award).Chiudono la cinquina Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah (New Mexico Film Critics Association Award) e Bill Murray (On the rocks).
Snobbato a sorpresa Paul Raci per Sound of Metal nonostante il supporto dei critici americani, dato che ha finora aveva vinto numerosissimi riconoscimenti assegnati durante la Stagione dei Premi. Al suo posto Jared Leto per The Little Things
Sacha Baron Cohen (The Trial of the Chicago 7)
Leslie Odom jr. (One Night in Miami)
Jared Leto (The Little Things)
Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)
Bill Murray (On the rocks)
Per la categoria MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA con l’assenza di Maria Bakalova (Borat Subsequent Moviefilm) candidata per la miglior attrice comedy/musical e l’esclusione della pluripremiata attrice asiatica Youn Yuh-jung che per il film rivelazione Minari ha vinto un numero vertiginoso di premi tra cui il Boston Society of Film Critics Award e il Los Angeles Film Critics Association Award, la strada sembrerebbe spianata per Amanda Seyfried per Mank (Philadelphia Film Critics Circle Award). Candidata anche Glenn Close per il discusso Hillbilly Elegy. Chiude la cinquina Olivia Colman per The Father (2° posto ai Columbus Film Critics Association Awards), l’enfant prodige Helena Zengel che per News of the world ha finora conquistato solo la nomination ai Satellite Awards e agli EDA ma come rivelazione, e Jodie Foster (The Mauritanian).
Fuori dai giochi Ellen Burstyn che per Pieces of a woman ha vinto il Denver Film Critics Society Award e il New York Film Critics Online Award
Amanda Seyfried (Mank)
Jodie Foster (The Mauritanian)
Helena Zengel (News of the world)
Glenn Close (Hillbilly Elegy)
Olivia Colman (The Father)
Nella categoria MIGLIOR REGIA confermata la superfavorita Chloé Zhao (Nomadland) dopo aver vinto più di 30 riconoscimenti come miglior regista tra quelli assegnati dalla critica americana. Confermata anche la nomination di David Fincher (Mank), Aaron Sorkin (The trial of the Chicago 7), Regina King per la sua opera prima One Night in Miami (Black Film Critics Circle Award). Felice sorpresa per l’esordiente Emerald Fennell per uno dei film rivelazione di questa Stagione dei Premi, dato che con la sua opera prima Promising Young Woman ha conquistato numerose candidature come miglior regista vincendo l’EDA Award (Best Woman Director) e ottenendo il 2° posto ai Columbus Film Critics Association Awards e ai St. Louis Film Critics Association Awards.
Snobbato a sorpresa Spike Lee per Da 5 Bloods (vincitore del National Board of Review)
Chloé Zhao (Nomadland)
David Fincher (Mank)
Aaron Sorkin (The Trial of the Chicago 7)
Emerald Fennell (Promising Young Woman)
Regina King (One Night in Miami)
Nella categoria MIGLIOR FILM STRANIERO confermato il favorito Another Round in rappresentanza della Danimarca, dopo aver collezionato numerose nomination e premi nell’ambito dell’Awards Season tra cui il Chicago Film Critics Association Award e il San Francisco By Area Film Critics Circle Award. Segue il film italiano The Life Ahead (La vita davanti a sè) di Edoardo Ponti (che però non potrà competere per questa categoria agli Oscar dato che l’Italia ha scelto il doc Notturno di Gianfranco Rosi, escluso dai Golden Globe perchè i documentari non possono gareggiare per il miglior film straniero). Chiudono la cinquina il francese Two of Us diretto dal regista italiano Filippo Meneghetti, il vincitore del National Board of Review e del Boston Society of Film Critics Award il film La Llorona e Minari che però agli Oscar non correrà per il miglior film internazionale perchè una produzione americana.
Another Round (Danimarca)
The Life Ahead (Italia)
Two of Us (Francia)
La Llorona (Guatemala)
Minari
Nella categoria MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE confermato il favorito Soul (National Board of Review) tallonato da uno dei film animati rivelazione di questa stagione, Wolfwalkers – Il popolo dei lupi (New York Film Critics Circle Award). Le due pellicole finora si sono divise i principali premi dell’Awards Season. Chiudono la cinquina Over the Moon, Onward, The Croods: A New Age.
SOUL
WOLFWALKERS
OVER THE MOON
ONWARD
THE CROODS: A New Age
Nella categoria MIGLIOR FILM (DRAMMA) confermati: il favorito Nomadland, il dramma giudiziario The trial of the Chicago 7, l’omaggio a Quarto Potere, Mank, il revenge movie di Emerald Fennell Promising Young Woman e l’adattamento teatrale di The Father del talentuoso Florian Zeller. Escluso One Night in Miami.
NOMADLAND
THE TRIAL OF THE CHICAGO 7
MANK
PROMISING YOUNG WOMAN
THE FATHER
Nella categoria MIGLIOR FILM (COMEDY/MUSICAL) confermata la commedia musicale lgbt The Prom. Seguono il film comico Borat Subsequent MovieFilm, l’originale Palm Springs e il musical teatrale Hamilton. Sorpresa per Music.
Snobbata la pellicola targata Sofia Coppola On the rocks.
THE PROM
BORAT SUBSEQUENT MOVIEFILM
MUSIC
PALM SPRINGS
HAMILTON
Nella categoria MIGLIOR COLONNA SONORA doppia nomination per il duo favorito Trent Reznor e Atticus Ross candidato non solo per Mank ma anche per Soul con cui hanno letteralmente dominato la Stagione dei Premi per questa specifica categoria, dopo aver vinto un numero vertiginoso di riconoscimenti assegnati dalla critica americana. Confermati gli altri tre vincitori degli Hollywood Music in Media Awards: Tenet, News of the world e Minari
Trent Reznor e Atticus Ross (Soul)
Trent Reznor e Atticus Ross (Mank)
Ludwig Goransson (Tenet)
James Newton Howard (News of the world)
Alexandre Desplat (The Midnight Sky)
Per la categoria MIGLIOR SCENEGGIATURA nella quale confluiscono sia gli script originali che gli adattamenti testa a testa tra Nomadland (Chicago Film Critics Association Award) e The Trial of the Chicago 7 (Chicago Indie Critics Award). Chiudono la cinquina Mank, The Father (San Diego Film Critics Society Award) e una delle sceneggiature originali più premiate dell’anno e cioè quella di Emerald Fennell per il sorprendente esordio Promising Young Woman
Chloé Zhao (Nomadland)
Aaron Sorkin (The Trial of the Chicago 7)
Jack Fincher (Mank)
Emerald Fennell (Promising Young Woman)
Christopher Hampton, Florian Zeller (The Father)
Nella categoria MIGLIOR CANZONE continua la sfida tra “Speak Now” (One Night in Miami) di Leslie Odom Jr. e Sam Ashworth che può vantare diversi premi come il Chicago Indie Critics Award e il Denver Film Critics Society Award, e la “nostra” “Io Sì” (Seen) (La vita davanti a sé) di Diane Warren, Laura Pausini e Niccolò Agliardi che ha dalla sua parte l’Hollywood Music in Media Award. Chiudono la cinquina Judas and the Black Messiah, The Trial Of The Chicago 7, The United States Vs. Billie Holiday.
Speak Now (One Night in Miami)
Io Sì (La vita davanti a sé)
Fight For You (Judas and the Black Messiah)
Hear My Voice (The Trial Of The Chicago 7)
Tigress & Tweed (The United States Vs. Billie Holiday)
NOMINATIONS
MANK 6
THE TRIAL OF THE CHICAGO 7 5
THE FATHER 4
NOMADLAND 4
PROMISING YOUNG WOMAN 4
BORAT SUBSEQUENT MOVIEFILM 3
ONE NIGHT IN MIAMI 3
THE UNITED STATES VS BILLIE HOLIDAY 3
HAMILTON 2
JUDAS AND THE BLACK MESSIAH 2
THE LIFE AHEAD 2
MA RAINEY’S BLACK BOTTOM 2
THE MAURITANIAN 2
NEWS OF THE WORLD 2
PALM SPRINGS 2
THE PROM 2
SOUL 2
FONTE: Golden Globe
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