Annunciati i vincitori dei pretigiosi New York Film Critics Circle Awards, che dal 1935 ,con una pausa nel 1962, danno il via alla stagione dei premi assegnati dalle associazioni dei critici americani (anche se quest’anno sono stati anticipati dai colleghi degli emergenti Atlanta Film Critics Circle Awards). Solitamente i vincitori di questo riconoscimento corrispondono ai film che vedremo protagonisti nella Notte degli Oscar. Ragion per cui anche se la convergenza tra i due premi è bassa (solo 31 volte su 83 edizioni il miglior film dei NYFCC ha conquistato anche l’Oscar nella categoria Best Picture), questi verdetti si rivelano comunque importanti per capire quali sono i film che sono in lizza per gli Oscar.
Nella passata edizione 4 verdetti decretati dai critici dai New York sono stati poi confermati agli Oscar: miglior regia, miglior fotografia (Alfonso Cuaron per Roma), miglior attrice non protagonista (Regina King per Se la strada potesse parlare), miglior film d’animazione (Spider-Man: Into the Spider-Verse).
Quest’anno c’è stata una equa ripartizione dei premi con una serie di verdetti inattesi rispetto alle previsioni e che consentono di rendere ancora più stimolante questa appassionante Award Season. Il film che ha conquistato il premio più importante e cioè quello per la miglior pellicola è stata l’epopea gangster di Martin Scorsese, The Irishman, che si è aggiudicata anche il riconoscimento per la categoria miglior attore non protagonista laddove ha vinto Joe Pesci dopo aver già ottenuto per questo ruolo una nomination agli Hollywood Critics Association Awards e ai Satellite Awards. 2 New York Film Critics Circle Awards che si sommano ai 2 National Board of Review vinti ieri (miglior film, miglior adattamento + top 5 films) e che di fatto attestano The Irishman come uno dei grandi favoriti per gli Oscars 2020.
Il premio alla miglior attrice non protagonista è andato ad una delle favorite di questa categoria Laura Dern premiata per il suo contributo nei film Piccole Donne e Marriage Story, dopo aver conquistato già per quest’ultimo film l’Hollywood Film Award e l’Atlanta Film Critics Circle Award. Inoltre nella categoria miglior attore ha vinto per la prima volta una performance non in lingua inglese, e cioè quella di Antonio Banderas per la sua toccante interpretazione nel film di Pedro Almodovar, Dolor y Gloria, dopo aver conquistato per questo ruolo non solo il premio al Festival di Cannes ma anche l’Hollywood Film Award.
Nella categoria miglior film straniero confermato il favorito agli Oscar di questa categoria e cioè il vincitore della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, Parasite di Bong Joon – ho che ha finora conquistato numerosi premi durante l’Award Season tra cui 4 Atlanta Film Critics Circle Award e il National Board of Review.
Quali sono stati i verdetti inaspettati rispetto alle previsioni?
Sorpresa nella categoria Miglior opera prima dove ha vinto l’accattivante opera di Mati Diop, Atlantics, già vincitrice del Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes, nonché scelta dal Senegal per la selezione degli Oscar nella categoria Miglior Film Straniero, confermando il verdetto del London Film Festival dove la pellicola ha vinto il medesimo premio. Sfumano così le speranze di Olivia Wilde che per il suo Booksmart sembrava la favorita di questa categoria dopo aver vinto l’Hollywood Film Award come miglior debutto dietro la macchina da presa.
Un altro verdetto inatteso, ma sperato, è il premio per il Miglior film d’animazione assegnato alla pellicola targata Netflix, I lost my body, già nominata a 6 Annie Awards e vincitrice di 2 premi all’Annecy International Animated Film Festival (miglior film d’animazione e il premio del pubblico). Inoltre nella categoria miglior fotografia ha vinto, meritatamente ma contro ogni previsione, il film francese Portrait of a lady on fire di Celine Sciamma, che finora è uno dei film stranieri più nominati nell’Award Season americana (dagli Spirit Awards ai Satellite Awards) e che però non è stato scelto dalla Francia per la selezione del Miglior film internazionale agli Oscar.
Infine imprevedibile verdetto nella categoria Miglior attrice dove ha vinto a sorpresa Lupita Nyong’o per Us che le consente di fatto di rientrare nella oscar race dopo la sua esclusione dai Satellite Awards, nonostante avesse al suo attivo una nomination agli Hollywood Critics Association Awards. A cui segue l’inatteso risultato nella categoria miglior regia dove hanno vinto i fratelli Safdie per la pellicola indipendente Uncut Gems con protagonista Adam Sandler che per questo ruolo potrebbe ottenere la prima nomination all’Oscar della sua carriera dopo aver vinto il prestigioso National Board of Review e dopo aver conquistato la candidatura ai Gotham Awards, ai Film Independent Spirit Awards, ai Satellite Award.
Ecco la lista di tutti i vincitori dei New York Film Critics Circle Awards:
MIGLIOR OPERA PRIMA: Atlantics di Mati Diop
MIGLIOR FILM STRANIERO: Parasite di Bong Joon – ho
MIGLIOR DOCUMENTARIO/ NON FICTION-FILM: Honeyland
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE: I lost my body
MIGLIOR FOTOGRAFIA: Potrait of a lady on fire
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA: Joe Pesci (THE IRISHMAN)
MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA:Laura Dern (MARRIAGE STORY/LITTLE WOMEN)
MIGLIOR ATTORE: Antonio Banderas (DOLOR Y GLORIA)
MIGLIOR ATTRICE: Lupita Nyong’o (US)
MIGLIOR SCENEGGIATURA: Quentin Tarantino (C’ERA UNA VOLTA A HOLLYWOOD)
MIGLIOR REGIA: Benny e Josh Safdie (UNCUT GEMS)
MIGLIOR FILM: THE IRISHMAN
FONTE: NYFCC
1 commento
Aggiungi il tuoIl film è come un vero riflesso della vita, senza fronzoli e come se stessi guardando un documentario. Ci sono molti significati importanti, bene e male, amore e odio