Si è appena conclusa la famosa Notte degli Oscar che ha visto “trionfare” uno dei film che ha brillato durante tutto il corso dell’Award Season: The Shape of Water di Guillermo Del Toro che si è aggiudicato 4 Oscar nonostante le 13 nomination di partenza. Un numero di statuette inferiore alle aspettative ma considerando la quantità di film che si è distinta durante la stagione dei premi era molto difficile conquistare un numero maggiore. Infatti da questo punto di vista c’è stata un’equa ripartizione tra i favoriti, ad eccezione di Lady Bird che però è rimasto a mani vuote.
Prima di conoscere quali sono stati i verdetti rispettati o meno in merito alle indicazioni emerse dall’Award Season bisogna soffermarsi per un attimo sul significato da attribuire a questo esito atteso ma non così scontato. Innanzitutto gli Academy non potevano di certo ignorare il messaggio positivo incarnato da questa magica dark novel in cui è l’amore a trionfare. Amore inteso come forza salvifica che abbatte le differenze. Il tutto raccontato tramite la metafora dell’acqua che non ha alcuna forma, alcuna definizione, come l’amore vero, comprensibile solo per pochi eletti. Inoltre la vittoria meritata di Guillermo Del Toro assume un chiaro significato politico, considerando le origini messicane del regista. Con questa vittoria Hollywood da voce a quella schiera di uomini e donne considerate “pericolose” dall’amministrazione Trump, convinta che l’unico modo per frenare i flussi migratori tra il Messico e gli U.S.A sia quello di erigere un muro alle frontiere. Ebbene Hollywood dice No alle barriere, premiando un regista messicano la cui arte punta ad unire e non a dividere.
Una festa a metà per l’Italia
Nonostante le 4 nomination conquistate dal film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, l’Italia si è dovuta accontentare (si fa per dire!) di 1 solo Oscar e cioè quello per la miglior sceneggiatura non originale vinto meritatamente dal maestro James Ivory. In ogni caso Guadagnino ha ottenuto molte nomination durante il corso dell’Award Season vincendo anche importanti riconoscimenti assegnati dalle associazioni dei critici americani, segno che il suo lavoro è stato molto apprezzato negli States. Ragion per cui l’unica consolazione è che ci darà sicuramente grandi soddisfazioni nelle prossime edizioni. Delusione invece per Alessandra Querzola candidata per gli interni di Blade Runner 2049 in coppia con Dennis Gassner, dato che il premio per la miglior scenografia, come era prevedibile, è stato assegnato a The Shape of Water.
Rispetto ai risultati dell’Award Season che ogni anno precede la cerimonia degli Oscar ecco quali sono stati i VERDETTI CONFERMATI:
4 OSCAR per The Shape of Water che si è aggiudicato oltre al premio per il miglior film, anche quello per la miglior regia (Guillermo Del Toro) dopo aver vinto per quest’ultima categoria il DGA Award, il Golden Globe, il Critics Choice Movie Award, il BAFTA, il Los Angeles Film Critics Association, il San Francisco Film Critics Award, oltre a quello per la migliore colonna sonora (Alexandre Desplat) e per la miglior scenografia (Paul D. Austerberry).
3 OSCAR per Dunkirk che ha conquistato 3 statuette tecniche: quella per il miglior montaggio sonoro (Richard King, Alex Gibson), quella per il miglior montaggio (Lee Smith) e quella per il miglior sonoro (Gregg Landaker, Gary Rizzo, Mark Weingarten)
2 OSCAR per Tre manifesti a Ebbing, Missouri che si è aggiudicato il premio per la miglior attrice protagonista (Frances McDormand) dopo la vittoria ai SAG Awards, ai Golden Globe, ai Critics Choice Movie Awards, ai BAFTA e quello per il miglior attore non protagonista (Sam Rockwell) battendo di fatto il suo rivale Willem Dafoe che era candidato per The Florida Project.
2 OSCAR per Darkest Hour che ha vinto il premio come miglior attore (Gary Oldman) dopo aver trionfato ai SAG Awards, ai Golden Globe, ai Critics Choice Movie Awards, ai BAFTA, oltre che ai Satellite Awards e ai Washington DC Area Film Critics Association Awards, e quello per il miglior trucco (Heater Manson, Kazuhiro Tsuji, Lucy Sibbick).
2 OSCAR per Coco che ha conquistato non solo il premio per il miglior film d’animazione ma anche quello per la miglior canzone originale Remember Me (musica e testi di Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez) battendo This is Me (musica e testi di Benj Pasek e Justin Paul) tratta dal film The Greatest Showman nonostante avesse vinto il Golden Globe.
2 OSCAR per Blade Runner 2049 che ha conquistato il premio per i migliori effetti speciali e il premio per la migliore fotografia dopo aver già vinto per quest’ultima categoria il Bafta, l’Alliance of Women Film Journalists, l’American Society of Cinematographers Awards, l’Austin Film Critics Association Award, il Boston Online Film Critics Association Award, il Critics Choice Movie Award, il Central Ohio Film Critics Association Award, il Chicago Film Critics Association Award, il Florida Film Critics Circle Award, l’Hollywood Film Award, lo Houston Film Critics Circle Award, il Las Vegas Film Critics Society Award, il National Society of Film Critics Award, il Nevada Film Critics Society Award, il North Carolina Film Critics Association Award, l’Online Film Critics Society Award, il Philadelphia Film Critics Circle Award, il Phoenix Critics Circle Award, il Phoenix Film Critics Society Award, il San Francisco Film Critics Circle Award, il Satellite Award, il Seattle Film Critics Award, il St.Louis Film Critics Association Award, lo Utah Film Critics Association Award, il Washington DC Area Film Critics Association Award.
1 OSCAR per Get Out che ha conquistato il premio per la miglior sceneggiatura originale dopo aver vinto per questa categoria il Gotham Award, il Writer Guild Award, il Washington DC Area Film Critics Association Award, il Los Angeles Film Critics Association Award, il Boston Online Film Critics Association Award, il Toronto Film Critics Award, il San Francisco Film Critics Circle Award, il New York Film Critics Online Award, il Chicago Film Critics Association Award, l’AAFCAA Award, il Phoenix Circle Critics Award, il San Diego Film Critics Society Award, il Black Film Critics Circle Award, il Southeastern Film Critics Association Award, il Vancouver Film Critics Circle Award, lo Utah Film Critics Association Award, il Kansas City Film Critics Circle Award, il Florida Film Critics Circle Award, l’Annual Online Film Critics Society Award, il North Carolina Film Critics Association Award, l’Oklahoma Film Critics Association Award, il Columbus Film Critics Association Award, l’Alliance of Women Film Journalists EDA Award, l’Austin Film Critics Association Award, il Georgia Film Critics Association Award, il Denver Film Critics Society Award.
1 OSCAR per Il filo nascosto per la categoria dei migliori costumi assegnato a Mark Bridges dopo aver vinto il BAFTA e il Critic’s Choice Movie Award.
1 OSCAR per I, Tonya (Allison Janney) che ha vinto nella categoria miglior attrice non protagonista dopo aver vinto il SAG Award, il Golden Globe, il Critics Choice Movie Award, l’Hollywood Film Award, il BAFTA, il Detroit Film Critics Society Award, il New York Online Film Critics Award, il Dallas Fort-Worth Film Critics Association Award, il San Diego Film Critics Society Award, il Phoenix Film Critics Society Awards, il Florida Film Critics Circle Award, il Nevada Film Critics Society Award, lo Houston Film Critics Society Award, l’Austin Film Critics Association Award, il Denver Film Critics Society Award, battendo di fatto la sua rivale Laurie Metcalf per Lady Bird.
Rispetto ai risultati dell’Award Season che ogni anno precede la cerimonia degli Oscar ecco quali sono stati i VERDETTI INATTESI:
Nella categoria MIGLIOR DOCUMENTARIO ha vinto a sorpresa Icarus di Bryan Fogel battendo a sorpresa il favorito Faces Places di Agnes Varda e JR, nella categoria MIGLIOR DOCUMENTARIO SHORT SUBJECT ha vinto Heaven is a Traffic Jam on the 405 di Frank Stiefel battendo di fatto , , MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI ha vinto Blade Runner 2049 nonostante il favorito della vigilia fosse The War – Il pianeta delle scimmie che aveva vinto per questa categoria il Critics’ Choice Movie Award, l’Hollywood Film Award e soprattutto il Visual Effects Society Award assegnato dal relativo sindacato, nella categoria MIGLIOR MONTAGGIO Dunkirk ha battuto a sorpresa il favorito Baby Driver che aveva vinto il BAFTA, il Critics’ Choice Movie Award, il Central Ohio Film Critics Association Award, il Chicago Film Critics Association Award, l’International Online Cinema Award, il Las Vegas Film Critics Society Award, l’Online Film Critics Society Award, il San Diego Filmm Critics Society Award, il San Francisco Film Critics Circle Award, il Washington DC Area Film Critics Asssociation Award, il St. Louis Film Critics Association Award.
Ecco la lista di tutti i vincitori degli Oscar 2018:
Best Picture: The Shape of Water
Lead Actor: Gary Oldman, “Darkest Hour”
Lead Actress: Frances McDormand, “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”
Supporting Actor: Sam Rockwell, “Three Billboards Outside Ebbing, Missouri”
Supporting Actress: Allison Janney, “I, Tonya”
Director: “The Shape of Water,” Guillermo del Toro
Animated Feature: “Coco,” Lee Unkrich, Darla K. Anderson
Animated Short: “Dear Basketball,” Glen Keane, Kobe Bryant
Adapted Screenplay:“Call Me by Your Name,” James Ivory
Original Screenplay: “Get Out,” Jordan Peele
Cinematography: “Blade Runner 2049,” Roger Deakins
Best Documentary Feature: “Icarus,” Bryan Fogel, Dan Cogan
Best Documentary Short Subject: “Heaven is a Traffic Jam on the 405,” Frank Stiefel
Best Live Action Short Film: “The Silent Child,” Chris Overton, Rachel Shenton
Best Foreign Language Film: “A Fantastic Woman” (Chile)
Film Editing: “Dunkirk,” Lee Smith
Sound Editing: “Dunkirk,” Alex Gibson, Richard King
Sound Mixing: “Dunkirk,” Mark Weingarten, Gregg Landaker, Gary A. Rizzo
Production Design: “The Shape of Water,” Paul D. Austerberry, Jeffrey A. Melvin, Shane Vieau
Original Score: “The Shape of Water,” Alexandre Desplat
Original Song: “Remember Me” from “Coco,” Kristen Anderson-Lopez, Robert Lopez
Makeup and Hair: “Darkest Hour,” Kazuhiro Tsuji, David Malinowski, Lucy Sibbick
Costume Design: “Phantom Thread,” Mark Bridges
Visual Effects: “Blade Runner 2049,” John Nelson, Paul Lambert, Richard R. Hoover, Gerd Nefzer