In attesa che inizi ufficialmente l’Award Season, la stagione dei premi, che precede ogni anno la Notte degli Oscar, si iniziano a stilare potenziali short-list nelle varie categorie sulla base delle “aspettative” della critica americana (dato che la maggior parte dei film in lizza non è ancora approdata nelle sale americane). Per capire se tali “intuizioni” avranno un reale riscontro nell’Award Season, occorrerà aspettare l’annuncio dei vincitori dei National Board of Review che ogni anno aprono la Stagione dei Premi che culminerà con i rinomati Golden Globe
Per quanto riguarda la scorsa stagione la vittoria agli Oscar di Guillermo Del Toro come miglior regista per il suo suggestivo lavoro nel film The Shape of Water è diventata una certezza dopo aver conquistato il Directors Guild of America Award, nonostante avesse già conquistato il Golden Globe e il Critics Choice Movie Award. Fino a quel momento però due altri registi erano riusciti a distinguersi nell’Award Season: Cristopher Nolan per Dunkirk e Greta Gerwig per Lady Bird. Entrambi vincitori di numerosi riconoscimenti assegnati dalle associazioni dei critici americani come il National Board Review (Gerwig) e il Washington DC Area Film Critics Association Award (Nolan).
Ora scopriamo quali sono i registi che possono ritagliarsi una possibilità per entrare nella corsa agli Oscar 2019
10. Felix van Groening (Beautiful Boy): regista belga conosciuto ai più per il film Alabama Monroe – Una storia d’amore con il quale ha ottenuto nel 2014 la nomination agli Oscar nella categoria miglior film in lingua straniera, in rappresentanza del Belgio. Potrebbe essere lui l’outsider dell’anno grazie al suo lavoro nel film Beautiful Boy in cui dirige Steve Carell nei panni di un padre che cerca di aiutare il figlio (Timothée Chalamet) ad uscire dal tunnel della tossicodipendenza.
9. Paul Grengrass (22 july): con il film 22 july in cui racconta la storia vera degli attentati del 22 luglio 2011 in Norvegia per mano dell’estremista di destra Anders Breivik, Paul Grengrass potrebbe ottenere la seconda nomination agli Oscar della sua carriera dopo quella ottenuta nel 2004 per il film United 94 incentrato sui fatti accaduti sul volo United Airlines 93, dirottato l’11 settembre 2001.
8. Adam McKay (Backseat): grazie al suo lavoro nell’atteso biopic Backseat sulla vita di Dick Cheney, il numero 2 della Casa Bianca durante l’amministrazione di George W. Bush, interpretato dal trasformista Christian Bale, Adam McKay potrebbe ottenere la sua seconda nomination agli Oscar dopo quella ottenuta nel 2016 per il film La grande scommessa con cui ha vinto non solo la statuetta per la migliore sceneggiatura non originale, ma anche un BAFTA e un Critics’ Choice Movie Award.
7. Ryan Coogler (Black Panther): enfant prodige del cinema americano è riuscito nella sua breve carriera a collezionare un successo dopo l’altro dando vita a 3 film che sono già diventati cult: Fruitvale Station (miglior regista esordiente ai National Board review), Creed – Nato per combattere (miglior regista agli African-American Film Critics Association Awards) e il fenomeno del box office americano Black Panther, per il quale quest’anno potrebbe ottenere la sua prima nomination agli Oscar.
6.Barry Jenkins (If Beale Street Cold Talk): regista del film premio Oscar Moonlight per il quale ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui l’Independent Film Spirit Award come miglior regista, Jenkins potrebbe ottenere la sua seconda nomination agli Oscar per l’atteso adattamento del romanzo If Beale Street Cold Talk (Se la strada potesse parlare) scritto da James Baldwin incentrato su un’accusa ingiusta di stupro da parte di un poliziotto razzista.
5. Yorgos Lanthimos (La favorita): regista controverso per i suoi film estremi dalla poetica indecifrabile, Lanthimos potrebbe ottenere la consacrazione che merita conquistando la sua prima nomination agli Oscar nella categoria miglior regia per il film La Favorita che gli ha già fatto guadagnare 2 premi importanti all’ultimo Festival di Venezia come il Gran Premio della Giuria e la Coppa Volpi per la miglior attrice (Olivia Colman). Ha al suo attivo una nomination per il film Kynodontas nella categoria miglior film straniero in rappresentanza della Grecia e un’altra per la categoria miglior sceneggiatura originale per il meraviglioso The Lobster.
4. Bradley Cooper (A star is born): l’opera prima del 3 volte candidato agli Oscar come miglior attore, Bradley Cooper, potrebbe essere una delle pellicole protagoniste della 91 esima edizione degli Academy Award. In particolare la sua prova da regista è stata molto apprezzata dalla critica americana per aver dato nuova linfa a questo remake che è stato portato sul grande schermo per ben tre volte.
3. Spike Lee (Blackkklansman): potrebbe ottenere la prima nomination agli Oscar della sua carriera come miglior regista per il film Blackkklansman con cui ha vinto il Gran Premio della Giuria all’ultimo Festival di Cannes (escludendo quelle ottenute come miglior documentario nel 1998 con 4 Little Girls e quella per la miglior sceneggiatura conquistata nel 1990 per il film cult Fa la cosa giusta). Tenendo bene a mente che Lee ha al suo attivo un Oscar onorario per la sua carriera ottenuto nel 2016.
2. Damien Chazelle (First Man): per l’enfant prodige di Hollywood si prospetta una vantaggiosa award season complice il suo straordinario lavoro per il film First Man con il quale potrebbe ottenere come miglior regista la sua seconda nomination agli Oscar dopo averlo vinto nel 2016 per lo straordinario musical La La Land.
1. Alfonso Cuaron (Roma): dopo la conquista del Leone d’Oro all’ultimo Festival di Venezia si stanno concretizzando per Cuaron le possibilità di entrare nella cinquina per il miglior regista ai prossimi Oscar. Per il regista messicano si tratterebbe della sua seconda nomination agli Oscar per la categoria miglior regia dopo averne vinti 2 nel 2014 per Gravity (anche quello come miglior montatore). Ha però al suo attivo 6 nomination in totale: 3 per Gravity (miglior film, miglior regia e miglior montaggio), 2 per I figli di nessuno (miglior sceneggiatura e miglior montaggio), 1 per Y tu mamá también (miglior sceneggiatura).