In attesa che l’ANICA si pronunci circa il nome del candidato italiano per i prossimi Oscar avanzano le ipotesi su quale film “dovrebbe” essere scelto per poter entrare nella rosa dei candidati.
Molto spesso la mancata nomination di un film italiano nella categoria miglior film straniero è determinata da un errore oggettivo da parte di “questa” Commissione che nel corso degli anni si è limitata a scegliere pellicole solo sulla base del loro merito artistico. Che cosa c è di male in questo? (vi chiederete).
Ebbene non bisogna scegliere solo il film più bello ma anche quello le cui tematiche possano essere percepite con maggior “sensibilità” dagli Academy i cui gusti e le cui aspettative sono spesso diverse dalle nostre.
In tal senso il caso più eclatante è la scelta del 2001 di portare agli Oscar I cento passi di Marco Tullio Giordana, un film meraviglioso, lontano però anni luce dal concetto tutto americano di mafia, mai intesa come lotta del singolo (specie se può considerarsi un “compagno”) contro un’organizzazione ma sempre connotata da atmosfere e suggestioni che si rifanno allo stile di Scorsese e di Coppola. Molte più chance avrebbe avuto Pane e Tulipani di Silvio Soldini per il suo carattere eversivo e controcorrente. L’altro film in corsa nella rosa dei candidati italiani di quell’anno era Malena di Giuseppe Tornatore che nonostante la sua esclusione ottenne comunque 2 nomination tecniche nelle categorie miglior colonna sonora e miglior fotografia.
Un altro caso che merita la vostra attenzione è quello del 2016 laddove la Commissione scelse il documentario vincitore dell’Orso d’Oro Fuocoammare di Gianfranco Rosi. Decisione discutibile dato che il film avrebbe comunque ottenuto la nomination nella categoria miglior documentario “bruciando” così la possibilità ad un altro film di iniziare la sua corsa agli Oscar così come poi è successo. Molte più chance avrebbe avuto Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese, film che aveva tutti i numeri per essere preso in considerazione dagli Academy, forte delle numerose richieste di remake provenienti da tutto il mondo.
Su questa lunghezza d’onda anche la scelta dello scorso anno si è rivelata fallimentare. In tal senso la Commissione ha scelto il film A ciambra per rappresentare l’Italia agli Oscar 2017. L’unico segnale positivo durante l’Award Season per questo film è arrivato dagli Independent Spirit Award dove il regista Jonas Carpignano, poi vincitore del David di Donatello, ha ottenuto una nomination come miglior regista. In sostanza la Commissione ha scelto questo film perché riponeva le sue “speranze” nell’autorevolezza del suo produttore (Martin Scorsese) in modo che il suo nome facesse da traino per una maggiore considerazione da parte dei membri votanti. Cosa che non è successa. In siffatto contesto avrebbe avuto molte più chance Sicilian Ghost Story di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza forte del consenso ottenuto nei maggiori Festival europei e internazionali.
In che modo vengono scelti i film candidabili per gli Oscar per il miglior film straniero?
A tali difficoltà nella scelta del film da selezionare per gli Oscar si aggiungono altri “ostacoli”. In tal senso non tutti sanno che le pellicole candidabili per il miglior film straniero (almeno in Italia) sono in realtà delle auto candidature. Di conseguenza questi film da valutare non sono scelti da un gruppo di critici, ma sono semplicemente quelli che hanno “proposto” la propria candidatura pagando una quota. Ciò spiegherebbe l’inclusione lo scorso anno di un film come L’ora legale di Ficarra e Picone tra i candidabili! Senza dimenticare che molto spesso i registi più rinomati tendono a ritirarsi dalla corsa per favorire altri colleghi in uno scambio di favori che non ha nulla a che fare con la competizione vera e propria.
Oscar 2019: quali sono le regole della categoria miglior film straniero?
A rendere complesso il tutto ci pensano le regole della categoria miglior film straniero che sono tra le più contorte e complesse tra tutte le altre categorie degli Oscar.
Fino ad un anno fa’, la prima fase di votazioni era determinata da un gruppo di comitati divisi per colori (rosso, bianco, blu e verde). I votanti dovevano aver visto almeno l’80% dei film assegnati al rispettivo comitato (ciò voleva significare che i giurati non riuscivano a vedere tutti i film candidati, ma tendevano a preferire i più famosi o i meglio promossi)
Dallo scorso anno il meccanismo dei comitati è stato abolito. Tutti i film vengono assegnati a ciascun membro partecipante alla prima fase di votazione, in modo che tutti i film abbiano la stessa visibilità, anche quelli meno pubblicizzati. Dopo la votazione, la Commissione seleziona altri 3 film meno noti che verranno poi aggiunti ai 6 selezionati nella prima fase (short-list), con lo scopo di rendere più ricca e variegata la scelta per la seconda fase di votazione, laddove poi verranno mostrati i nove film ai 30 membri dell’Academy a New York, Londra e Los Angeles (10 in ogni città). Saranno questi ultimi a scegliere i 5 film candidati nella categoria miglior film straniero. Facile no?
Oscar 2019: quale film rappresenterà l’Italia?
Ecco la lista dei film italiani che hanno maggiori chance di entrare nella corsa agli Oscar 2019 in ordine di aspettativa da parte della critica americana:
1.DOGMAN di Matteo Garrone: è il film che ha sulla carta molte più chance di tutti. Non solo per il successo ottenuto all’ultimo Festival di Cannes laddove Marcello Fonte ha vinto il premio come miglior attore, ma anche per il suo forte potenziale che finora gli ha fatto conquistare 8 nastri d’argento e un premio come miglior film internazionale al Jerusalem Film Festival. Per Garrone si tratterebbe della sua prima e meritata nomination agli Oscar, dopo averci provato senza successo nel 2009 con il film Gomorra. Negli States l’aspettativa verso questo film è alta sulla scia degli apprezzamenti dell’Hollywood Reporter che ha assegnato 5 stelle su 5 alla pellicola, elogiandone la sceneggiatura e la prova dei due attori protagonisti: Marcello Fonte ed Edoardo Pesce.
2.LAZZARO FELICE di Alice Rorwacher: dalla sua presentazione all’ultimo Festival di Cannes dove ha vinto il Prix du scenario per la migliore sceneggiatura, Lazzaro Felice ha iniziato a raccogliere un forte interesse da parte dei distributori americani e non solo (non è un caso che sarà nel catalogo Netflix per il Nord America e l’America Latina). In sostanza avere un distributore americano come Netflix significa consentire alla pellicola di essere vista da un numero sempre maggiore di spettatori, conferendole quella popolarità necessaria per avere una più ampia considerazione dagli Academy. Inoltre lo stile della Rorwacher è molto apprezzato negli States dove si è già fatta notare per il film Le meraviglie, forte del successo al Festival di Cannes del 2014 dove vinse il prestigioso Gran Prix Speciale della Giuria.
3.LORO 1/2 di Paolo Sorrentino: la scelta di montare una versione più breve dei due film Loro 1 e Loro 2 corrisponde ad una precisa intenzione da parte di Sorrentino di concorrere per gli Oscar 2019, laddove l’interpretazione di Toni Servillo è stata inserita da IndieWire tra le migliori 50 dell’anno. Sulla carta il premio Oscar ha tutti i numeri per entrare in gioco considerando la sua fama negli States (anche per la popolare serie tv The Young Pope con protagonista Jude Law).
4.AMMORE E MALAVITA dei Manetti Bros: diciamolo subito Ammore e Malavita sarebbe una scelta coraggiosa e controcorrente non solo per la commistione di generi presente nella pellicola ma anche per le atmosfere lontane da quella etichetta neorealista che ci portiamo dietro da anni, quasi come se noi sapessimo fare solo quel tipo di cinema! In ogni caso Ammore e Malavita è stata una delle scommesse vincenti della scorsa stagione: dai 5 David di Donatello (tra cui miglior film) ai 5 Ciak D’Oro, dal Globo d’Oro per la miglior commedia dell’anno al Premio Pasinetti come miglior film all’ultimo Festival di Venezia.
Non resta che aspettare la metà di settembre per l’annuncio dell’ANICA, tenendo bene a mente che è il 13 settembre l’ultimo giorno entro cui saranno accettate le candidature dei film italiani distribuiti sul territorio nazionale tra il 1° ottobre 2017 e il 30 settembre 2018. Regolamento che potrebbe escludere L’intrusa di Leonardo Costanzo che è uscito al cinema il 28 settembre 2017 che però aveva dalla sua parte il Globo d’Oro assegnato dalla stampa estera.
Inoltre “dispiace” che non sia completamente in lingua italiana (condizione necessaria per concorrere agli Oscar nella categoria miglior film straniero) il film Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli dato che avrebbe avuto sicuramente molte chance per via dei numerosi riconoscimenti conquistati come il premio Orizzonti alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia e i 4 David di Donatello tra cui quello per la miglior sceneggiatura. Senza dimenticare che il film è finora stato accolto molto bene dalla critica americana con entusiastiche recensioni del New York Times, Forbes e Village Voice.
In ogni caso aspettiamo il verdetto dell’ANICA nella speranza che quest’anno punti ad un film che non sia solo bello, ma che sia anche un potenziale vincitore! Viva il cinema italiano!
2 commenti
Aggiungi il tuoil montaggio può fare miracoli, ma fatico a vedere come Sorrentino possa tirar fuori un prodotto da Oscar (o anche solo da cinquina finalista) mischiando Loro 1 e Loro 2…
più facile che quest’anno venga proposto Garrone, nell’ormai consueto duello tra i due…
quanto alla scelta dell’anno scorso, avendo amato il film di Carpignano non posso ritenerla una scelta fallimentare, vero però che è un film che all’Academy non avrebbero compreso più di tanto…
Concordo su Garrone….invece per A Ciambra…”fallimentare” è stata la scelta in vista della mancata nomination nell’ottica delle strategie….Non è un giudizio sul film