PREVISIONI NOVEMBRE: I 12 MIGLIORI REGISTI DA TENERE D’OCCHIO
Dopo i principali Festival chiave che precedono l’Awards Season, da quello di Cannes a quello di Venezia, dal Telluride Film Festival al TIFF, è il momento di tirare le somme e incrociare le reactions della critica americana verso le prove registiche più apprezzate, per poter stilare una primissima graduatoria sui registi che hanno più chance di entrare nella prossima Stagione dei Premi. Come sappiamo un’indicazione forte arriverà più avanti con i verdetti dei Directors Guild of America Awards assegnati dal sindacato dei registi e che ogni anno anticipano i verdetti degli Oscar per la Miglior regia.
Nel frattempo, ad eccezione di Damien Chazelle in lizza quest’anno per il suo atteso Babylon e di James Cameron per Avatar 2, tutti gli altri potenziali candidati hanno già mostrato i loro film ai critici nei vari festival a cui sono stati invitati rendendo queste previsioni più attendibili rispetto a quelle che si possono generalmente redigere sulla base di semplici aspettative. Tenendo bene a mente la forte apertura degli Academy verso i “registi internazionali” considerando che negli ultimi 4 anni hanno ottenuto la nomination registi di film presentati per la categoria Miglior film internazionale: da Paweł Pawlikowski per Cold War (Polonia) a Bong Joon-ho per Parasite (Corea del Sud), da Thomas Vinterberg per Un altro giro (Danimarca) a Ryūsuke Hamaguchi per Drive My Car (Giappone).
Su questa lunghezza d’onda attenzione al maestro Park Chan-wook per l’acclamato film La donna del mistero, al messicano Alejandro González Iñárritu per il divisivo Bardo, allo svedese Ruben Östlund per la pellicola vincitrice della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes, The Triangle of Sadness, che non gareggerà per la Svezia nella competizione internazionale perché il film è lingua inglese.
Lo scorso anno 4 registi che ho indicato nelle previsioni di settembre 2021 hanno ottenuto successivamente la nomination all’Oscar.
Allora, occhio alla lista!
Quali registi hanno più chance di entrare nella corsa agli Oscar 2023 nella categoria Best Director?
15. Gina Prince-Bythewood (THE WOMAN KING)
Grazie al successo dell’epopea storica The Woman King presentata tra gli applausi all’ultimo Toronto International Film Festival e ispirata ai veri eventi accaduti nel Regno del Dahomey nell’Africa nel XVIII° e XIX° secolo, la talentuosa regista e sceneggiatrice Gina Prince-Bythewood potrebbe entrare per la prima volta nella Stagione dei Premi, dopo il suo promettente debutto nel 2001 con il film Love & Basketball che gli fece guadagnare l’Independent Spirit Award come miglior script d’esordio. L’ultima candidatura significativa è arrivata nel 2021 quando fu nominata come miglior regista ai Saturn Awards per l’action movie The Old Guard.
14. Chinonye Chukwu (TILL)
Chinonye Chukwu, la regista e sceneggiatrice rivelazione di Clemency, con cui nel 2019 ha vinto il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival, ha molte chance di fare breccia nel cuore degli Academy, complice il suo prossimo film dal titolo Till che sarà presentato al New York Film Festival, la cui terribile vicenda è stata già raccontata nel dramma TV del 2022 Women of the Movement e precedentemente nel doc The Untold Story Of Emmett Till. Al centro della vicenda Mamie Till-Mobley, la nota educatrice e attivista americana che si è battuta per la giustizia dopo il linciaggio nel 1955 del figlio quattordicenne Emmett Louis Till, accusato di aver fischiato una donna bianca (Carolyn Bryant) che faceva la cassiera in un negozio di alimentari.
13. Joseph Kosinski (TOP GUN: MAVERICK)
Top Gun: Maverick con i suoi 700 milioni raggiunti solo negli States, diventando il 6° incasso più alto di sempre al box-office americano, potrebbero tramutarsi in preziose candidature ai prossimi Oscar: dalla canzone originale cantata da Lady Gaga al montaggio, dal suono agli effetti speciali, fino alla fotografia e al film. Su questa lunghezza d’onda non è da escludere una nomination per il regista Joseph Kosinski particolarmente apprezzato dalla critica americana che gli ha attribuito numerosi meriti come quello di essere riuscito a realizzare un sequel migliore del primo film. Tenendo bene a mente che per Top Gun: Maverick Kosinski ha già al suo attivo due candidature come miglior regista: una ai Saturn Awards e un’altra agli Hollywood Critics Association Midseason Awards.
12. James Cameron (AVATAR 2)
Il sequel di Avatar è destinato a rivoluzionare il botteghino americano con cifre che potrebbero essere anche superiori a quelle storiche del primo capitolo distribuito nel 2009 che conquistò ben 9 nominations agli Oscar, vincendo in 3 categorie tecniche (fotografia, scenografia, effetti speciali). Di conseguenza non è da escludere che questo potenziale successo al box-office, come nel caso di Kosinski, possa aiutare James Cameron a conquistare la sua terza candidatura agli Oscar nella categoria Miglior regia (escludendo quelle ottenute come produttore e montatore), dopo aver vinto ben 3 statuette nel 1998 per Titanic (film, regia, montaggio) che ne vinse in totale 11.
11. Darren Aronofsky (THE WHALE)
A distanza di 12 anni dalla sua prima e unica nomination all’Oscar come miglior regia, ottenuta per il film Il cigno nero, il talentuoso regista americano Darren Aronofsky potrebbe entrare nuovamente nella Oscar Race complice la sua ultima pellicola, The Whale, particolarmente apprezzata dalla critica internazionale all’ultimo Festival di Venezia. Il suo prossimo progetto dal titolo Adrift con protagonista Jared Leto è l’adattamento cinematografico di una ghost story di Kôji Suzuki.
10. Ruben Östlund (THE TRIANGLE OF SADNESS)
Il regista svedese vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes per il film The triangle of sadness potrebbe ottenere la sua prima nomination all’Oscar per la miglior regia dopo aver già partecipato attivamente alla Stagione dei Premi 2016/2017 con il film The Square (Palma d’Oro, 6 European Film Awards, Los Angeles Online Film Critics Society Award) con cui ha ottenuto non solo la candidatura all’Oscar nella categoria Miglior film internazionale ma anche quella a tutti i premi chiave.
9. Park Chan-wook (LA DONNA DEL MISTERO)
Il maestro Park Chan-wook, considerato una pietra miliare del cinema coreano e non solo, famoso per la sua trilogia della vendetta composta da Mr. Vendetta (2002), Old Boy (2003) e Lady Vendetta (2005), potrebbe ottenere finalmente la sua prima candidatura agli Oscar per la miglior regia, dopo aver raccolto numerosi premi nella sua carriera, tra cui il BAFTA durante l’Awards Season 2017/2018 per il film Mademoiselle che non poté gareggiare per la categoria Miglior film internazionale agli Oscar perché quell’anno la Corea del Sud gli preferì un titolo più nazionalista come L’impero delle ombre di Kim Jee-woon. Quest’anno sono subito salite le sue quotazioni dopo aver vinto il premio per la Miglior regia all’ultimo Festival di Cannes per il film La donna del mistero.
8. Alejandro González Iñárritu (BARDO)
Il vincitore di 5 Oscar (i 3 di Birdman tra cui produzione, regia, script oltre a quello per la miglior regia per The Revenant e quello speciale per Carne y Arena) Alejandro González Iñárritu potrebbe ottenere la quarta nomination come miglior regista per il suo divisivo film Bardo, False Chronicle of a Handful of Truths presentato all’ultimo Festival di Venezia.
7. Sam Mendes (EMPIRE OF LIGHT)
Una terza candidatura agli Oscar come miglior regista è a portata di mano per Sam Mendes, vincitore dell’ambita statuetta nel 2000 per American Beauty, complice il suo apprezzato lavoro per il film Empire of light presentato in anteprima al Telluride Film Festival nel mese di settembre e già premiato al Toronto International Film Festival con il TIFF Ebert Director Award. Malgrado però la forte aspettativa la pellicola ha ricevuto recensioni contrastanti da parte della critica americana, che ha elogiato le interpretazioni di Colman, Ward e Jones, la fotografia, la colonna sonora e la regia, puntando però il dito contro la sceneggiatura.
6. The Daniels (EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE)
Il duo di registi e sceneggiatori formato da Daniel Kwan e Daniel Scheinert, conosciuti come The Daniels, potrebbe entrare nella rosa dei candidati agli Oscar per la miglior regia, complice il loro apprezzatissimo contributo con la “commedia di fantascienza” Everything Everywhere All at Once, ad oggi il film di A24 con il maggior incasso di tutti i tempi. A tal proposito questo film ha già conquistato 7 nominations ai Saturn Awards, vinto 7 Hollywood Critics Association Midseason Awards tra cui miglior regia, oltre ad aver ottenuto la nomination come miglior film straniero agli Amanda Awards (gli Oscar norvegesi).
5. Martin McDonagh (GLI SPIRITI DELL’ISOLA)
La prima nomination agli Oscar per la miglior regia è quest’anno a portata di mano anche per il drammaturgo inglese Martin McDonagh, escluso ingiustamente nel 2018 dalla cinquina della categoria Best Director per il meraviglioso Tre manifesti e Ebbing, Missouri che comunque gli fece guadagnare la nomination per il miglior film e la miglior sceneggiatura. In totale sono 4 le candidature da lui conquistate fino a questo momento, se aggiungiamo anche quella per il miglior script nel 2009 per In Bruges e quella nel 2006 per il Best Short Film, Live Action per Six Shooter. Le possibilità di centrare la cinquina sono salite subito dopo la presentazione del film Gli spiriti dell’isola all’ultimo Festival di Venezia, laddove ha conquistato 2 premi: miglior script e miglior attore protagonista assegnato a Colin Farrell.
4. Todd Field (TAR)
Dopo aver sfiorato la candidatura per la miglior regia per ben 2 volte: prima nel 2022 con In the Bedroom (che comunque gli fruttò la nomination per il miglior film e il miglior script) e dopo nel 2007 con Little Children con cui ottenne la sua terza candidatura, ma per il miglior adattamento, il 2023 potrebbe essere l’anno giusto! Tutto merito del suo apprezzato lavoro per il film TAR presentato tra gli applausi all’ultimo Festival di Venezia, laddove la protagonista Cate Blanchett ha vinto la Coppa Volpi per la miglior attrice.
3. Damien Chazelle (BABYLON)
L’enfant prodige del cinema americano Damien Chazelle dopo aver travolto la critica con il suo meraviglioso Whiplash e rivoluzionato le regole del musical tra invenzioni e citazioni con il suo suggestivo La La Land, ritorna dietro la macchina da presa con uno dei film più attesi della stagione: Babylon, un omaggio al lato oscuro dell’età d’oro di Hollywood, attestandosi come uno dei potenziali competitor agli Oscar per la categoria Miglior regia. Per questo film potrebbe ottenere la sua seconda nomination come miglior regista dopo aver vinto l’ambita statuetta nel 2017 per La La Land.
2. Sarah Polley (WOMEN TALKING)
Quest’anno potrebbe essere l’anno della svolta per la talentuosa Sarah Polley in lizza per il film Women Talking con cui ha già vinto il Silver Medallion Tribute al Telluride Film Festival, per poi piazzarsi al 2° posto al Toronto International Film Festival. Per la Polley si tratterebbe della sua prima candidatura agli Oscar come miglior regista, la seconda in assoluto se consideriamo anche quella ottenuta nel 2008 per il miglior adattamento per il film Lontano da lei.
1. Steven Spielberg (THE FABELMANS)
Per Steven Spielberg le possibilità di conquistare la sua decima nomination agli Oscar come miglior regista per un totale di 20 candidature in assoluto comprese anche quelle come produttore, sono elevate considerando il suo passaggio trionfale all’ultimo Toronto International Film Festival laddove ha vinto il People’s Choice Award attestandosi come il favorito da battere ai prossimi Academy Awards. Spielberg ha al suo attivo 4 Oscar: 1 come miglior regista per Salvate il soldato Ryan (1999), 2 per Schindler’s List nel 1994 (film e regia) e l‘Irving G. Thalberg Memorial Award nel 1987. Sarà il 2023 l’anno della sua quinta e sesta statuetta?
ALTRE POSSIBILITA’:
16. Baz Luhrmann (ELVIS)
17. Luca Guadagnino (BONES AND ALL)
18. Olivia Wilde (DON’T WORRY DARLING)
19. Ron Howard (THIRTEEN LIVES)
20. David Cronenberg (CRIMES OF THE FUTURE)
21. Andrew Dominik (BLONDE)
22. Rian Johnson (GLASS ONION – KNIVES OUT)
23. Jordan Peele (NOPE)
23. Maria Schrader (SHE SAID)
24. Edward Berger (ALL QUIET ON THE WESTERN FRONT)
25. David O. Russell (AMSTERDAM)
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