Il Portogallo ha scelto come proprio rappresentante per gli Oscar 2024 per la categoria Best International Film, Bad Living (Mal Viver) di João Canijo vincitore del Premio Speciale della Giuria all’ultimo Festival di Berlino.
TRAMA: Cinque donne gestiscono un vecchio albergo, cercando di salvarlo dall’inesorabile degrado. Su di loro pesa un conflitto annoso, forse irreparabile: sono madri che non riescono ad amare le loro figlie, che a loro volta non riescono a essere madri. Quando la giovane Salomé arriva in albergo, si riaprono vecchie ferite. Presa tra il risentimento e la ricerca di una via d’uscita, sua madre, Piedade, prende una decisione drastica.
FESTIVAL: Festival di Berlino (Premio Speciale della giuria), Las Palmas Film Festival, IndieLisboa International Independent Film Festival (Grand Prize City of Lisbon, Universities Award – Special Mention)
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=mDGPlqkhvwI
CRITICS REVIEWS
“Il punto di vista di João Canijo su un dramma familiare sembra claustrofobico e cupo, ma dopo che ti entra nella pelle, è lì che resta, nel bene e nel male. Lev Tolstoj scrisse una volta che ogni famiglia infelice è infelice a modo suo. Questo potrebbe essere uno slogan accurato anche se il regista afferma di essersi ispirato ad un altro grande scrittore come August Strindberg. Un dramma familiare soffocante e a volte difficile da seguire, poiché le cinque donne attorno alle quali ruota la storia discutono di molte questioni private ed eventi passati. Alcune conversazioni vengono ascoltate da dietro una porta o dal corridoio da Piedade che è una figura chiave in questo enigma emotivo. A volte, il pubblico viene messo in una posizione simile, poiché il regista ha optato per una macchina da presa fissa, e alcune discussioni si svolgono fuori dall’inquadratura o ai suoi margini. Questo strumento inizialmente causa un po’ di confusione, ma è una strategia efficace per creare un legame con Piedade e il resto della sua famiglia tossica. È anche un modo per trasmettere uno dei temi centrali di Bad Living: l’incapacità di avere una conversazione diretta, aperta e imparziale“
(Ola Salwa, Cineuropa)
OSCAR 2023: lo scorso anno il Portogallo inviò Alma Viva diretto da Cristèle Alves Meira che però non riuscì ad ottenere la nomination.
CURIOSITÁ: il regista Manoel de Oliveira detiene il record di presentazioni con ben 8 film. Francisca (1983), I cannibali (1990), Giorno della disperazione (1993), La valle del peccato (1994), Viaggio all’inizio del mondo (1998), Inquietudine (1999), Film parlato (2004), Bella sempre (2008)
OSCARS STORY: nella storia degli Oscar il Portogallo detiene un amaro record con 39 proposte inviate ma senza riuscire mai a conquistare la candidatura.
Elenco delle candidature per la 96a edizione degli Academy Awards per il miglior lungometraggio internazionale:
- Svizzera: Thunder di Carmen Jaquier
- Corea del Sud: Concrete Utopia di Tae-hwa Eom
- Estonia: Sauna Smoke Sisterhood di Anna Hints
- Uruguay: Family Album di Guillermo Rocamora
- Germania: The Teachers’ Lounge di İlker Çatak
- Cile: The Settlers di Felipe Gálvez Haberle
- Canada: Rojek di Zaynê Akyol
- Perù: The Erection of Toribio Bardelli di Adrián Saba
- Colombia: A Male di Fabián Hernández
- Australia: Shayda di Noora Niasari
- Taiwan: Marry My Dead Body di Cheng Wei-hao
- Tunisia: Four Daughters di Kaouther Ben Hania
- Giappone: Perfect Days di Wim Wenders
- Bolivia: The Visitor di Martín Boulocq
- Bosnia Erzegovina: Excursion di Una Gunjak
- Olanda: Sweet Dreams di Ena Sendijarević
- Croazia: Traces di Dubravka Turic
- Lituania: Slow di Marija Kavtaradze
- Bulgaria: Blaga’s Lessons di Stefan Komandarev
- Bhutan: The Monk and The Gun di Pawo Choyning Dorji
- Romania: Do Not Expect Too Much from the End of the World di Radu Jude
- Ungheria: Four Souls of Coyote di Áron Gauder
- Turchia: About Dry Grasses di Nuri Bilge Ceylan
- Slovenia: Riders di Dominika Menceja
- Yemen: The Burdened di Amr Gamal
- Iraq: Hanging Gardens di Ahmed Yassin Al Daradji
- Israele: Seven Blessings di Ayelet Menahemi
- Armenia: Amerikatsi di Michael A. Goorjian
- Islanda: Godland di Hlynur Pálmason
- Brasile: Pictures of Ghosts di Kleber Mendonça Filho
- Indonesia: Autobiography di Makbul Mubarak
- Repubblica Ceca: Brothers di Tomáš Mašín
- Finlandia: Fallen Leaves di Aki Kaurismäki
- Macedonia del Nord: Housekeeping for Beginners di Goran Stolevski
- Montenegro: Sirin di Senad Šahmanović
- Lettonia: My Freedom di Ilze Kunga-Melgaile
- Grecia: Behind the Haystacks di Asimina Proedrou
- Portogallo: Bad Living di João Canijo
- Belgio: Omen di Baloji
- Georgia: Citizen Saint di Tinatin Kajrishvili
- Lussemburgo: The Last Ashes di Loïc Tanson
- Marocco: The Mother of All Lies di Asmae El Moudir
- Ucraina: 20 Days in Mariupol di Mstislav Chernov
- Nepal: Halkara di Bikram Sapkota
- Egitto: Voy Voy Voy di Omar Hilal
- Slovacchia: Photophobia di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík
- Spagna: Society of the Snow di JA Bayona
- Italia: Io Capitano di Matteo Garrone
- Iran: The Night Guardian di Reza Mirkarimi
- Panama: Tito, Margot & Me di Mercedes Arias & Delfina Vidal
- Paraguay: The Last Runway 2, Commando Yaguarete di Armando Aquino e Mauricio Rial
- Regno Unito: The Zone of Interest di Jonathan Glazer
- Francia: The Taste of Things di Trần Anh Hùng
- Svezia: Opponent di Milad Alami
- Palestina: Bye Bye Tiberias di Lina Soualem
- Norvegia: Songs Of Earth di Margreth Olin
- Bangladesh: No Ground Beneath the Feet di Mohammad Rabby Mridha
- Polonia: The Peasants di Dorota Kobiela e Hugh Welchman
- Messico: Totem di Lila Avilés
- Albania: Alexander di Ardit Sadiku
- Sudan: Goodbye Julia di Mohamed Kordofani
- Danimarca: The Promised Land di Nikolaj Arcel
- Moldavia: Thunders di Ioane Bobeica
- Vietnam: Glorious Ashes di Bùi Thạc Chuyên
- India: 2018 di Giuda Anthany Joseph
- Kenya: Mvera di Daudi Anguka
- Serbia: Because My Thoughts Are Struggling di Milorad Milinković
- Austria: Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel
- Venezuela: The Shadow of the Sun di Miguel Ángel Ferrer
- Giordania: Inshallah A Boy di Amjad Al Rasheed
- Singapore: The Breaking Ice di Anthony Chen
- Filippine: The Missing di Carl Joseph Papa
- Argentina: The Delinquents di Rodrigo Moreno
- Senegal: Banel & Adama di Ramata-Toulaye Sy
- Mongolia: City of Wind di Lkhagvadulam Purev-Ochir
- Costarica: I Have Electric Dreams di Valentina Maurel
- Malesia: Tiger Stripes di Amanda Nell Eu
- Irlanda: In the Shadow of Beirut di Stephen Gerard Kelly e Garry Keane
- Thailandia: Not Friends di Atta Hemwadee
- Namibia: Under The Hanging Tree di Perivi Katjavivi
- Nigeria: Mami Wata di CJ Obasi
- Burkina Faso: Sira di Apolline Traoré
- Sud Africa: Music is My Life di Mpumi Mbele
- Cina: The Wandering Earth 2 di Frant Gwo
- Camerun: Half Heaven di Enah Johnscott
- Cuba: Nelsito’s World di Fernando Perez
- Arabia Saudita: Alhamour H.A. di Abdulelah Alqurashi
- Pakistan: In Flames di Zarrar Kahn
- Repubblica Dominicana: Cuarencena di David Maler
Dalla lista sono stati esclusi i film di 3 Paesi, considerati dall’Academy non idonei rispetto alle regole di ammissibilità:
- Tagikistan: Melody di Behrouz Sebt Rasoul
- Kirghizistan: This Is What I Remember di Aktan Arym Kubat
- Hong Kong: Light Never Goes Out di Anastasia Tsang