Il Regno Unito ha scelto come proprio rappresentante per gli Oscar 2024 per la categoria Best International Film, The Zone of Interest, l’acclamato dramma sull’Olocausto di Jonathan Glazer, considerato il favorito di quest’anno, e vincitore all’ultimo Festival di Cannes di ben 4 premi tra cui il Grand Prix, il FIPRESCI, il Cannes Sountrack Award e il premio tecnico CST Artist.
TRAMA: Un comandante del campo di Auschwitz e sua moglie costruiscono per sé e per la loro piccola famiglia il loro paradiso a pochi passi dall’orrore. Quando un cambiamento arriva a minacciare tutto ciò che hanno costruito, sua moglie si rifiuta di lasciare la casa dei loro sogni. Il titolo The Zone of Interest si riferisce a come i tedeschi chiamarono l’area di 40 chilometri quadrati che circondava il campo di concentramento di Auschwitz. È un film unico sull’Olocausto perché racconta ciò che c’era dall’altra parte di un muro che separava il più orribile omicidio di massa dalla vita quasi bucolica di coloro che lo hanno causato.
FESTIVAL: Festival di Cannes (Grand Prix, FIPRESCI, Cannes Sountrack Award e il premio tecnico CST Artist), Montclair Film Festival (miglior attore rivelazione), Toronto International Film Festival, Telluride Film Festival, San Sebastian International Film Festival, New York Film Festival, BFI London Film Festival, Mill Valley Film Festival, Deauville Film Festival
CRITICS REVIEWS
“Il titolo di The Zone of Interest di Jonathan Glazer si riferisce a come i tedeschi chiamarono l’area di 40 chilometri quadrati che circondava il campo di concentramento di Auschwitz alla periferia di Oświęcim, in Polonia. È qui che lo sceneggiatore-regista ha ambientato questo film unico sull’Olocausto con una prospettiva e un focus su ciò che c’era dall’altra parte di un muro che separava il più orribile omicidio di massa e il terrore nella storia umana, e la vita quotidiana, quasi bucolica, di coloro che lo hanno causato o lo negavano completamente. Sì, i film sull’Olocausto sono praticamente un genere a sé stante, ma posso tranquillamente affermare di non averne mai visto uno, senza immagini di violenza e sofferenza, che riesca comunque ad essere altrettanto straziante e spaventoso, forse anche di più. La zona di interesse prende il suo posto tra i grandi film realizzati sull’Olocausto e probabilmente ti perseguiterà a lungo dopo averlo visto”
(Pete Hammond, Deadline)
OSCAR 2023: lo scorso anno il Regno Unito inviò Winners diretto da Hassan Nazer che però non riuscì ad entrare nella cinquina finale.
CURIOSITÁ: nel 2022 fu scelta l’opera prima dell’attore Chiwetel Ejiofor, Il ragazzo che catturò il vento che però non riuscì a conquistare la nomination.
OSCARS STORY: nella storia degli Oscar il Regno Unito ha conquistato 2 candidature: nel 1993 con Hedd Wyn di Paul Turner e nel 1999 con Solomon and Gaenor di Paul Morrison.
Elenco delle candidature per la 96a edizione degli Academy Awards per il miglior lungometraggio internazionale:
- Svizzera: Thunder di Carmen Jaquier
- Tagikistan: Melody di Behrouz Sebt Rasoul
- Corea del Sud: Concrete Utopia di Tae-hwa Eom
- Estonia: Sauna Smoke Sisterhood di Anna Hints
- Uruguay: Family Album di Guillermo Rocamora
- Germania: The Teachers’ Lounge di İlker Çatak
- Cile: The Settlers di Felipe Gálvez Haberle
- Canada: Rojek di Zaynê Akyol
- Perù: The Erection of Toribio Bardelli di Adrián Saba
- Colombia: A Male di Fabián Hernández
- Australia: Shayda di Noora Niasari
- Taiwan: Marry My Dead Body di Cheng Wei-hao
- Tunisia: Four Daughters di Kaouther Ben Hania
- Giappone: Perfect Days di Wim Wenders
- Bolivia: The Visitor di Martín Boulocq
- Bosnia Erzegovina: Excursion di Una Gunjak
- Olanda: Sweet Dreams di Ena Sendijarević
- Croazia: Traces di Dubravka Turic
- Lituania: Slow di Marija Kavtaradze
- Bulgaria: Blaga’s Lessons di Stefan Komandarev
- Bhutan: The Monk and The Gun di Pawo Choyning Dorji
- Romania: Do Not Expect Too Much from the End of the World di Radu Jude
- Kirghizistan: This Is What I Remember di Aktan Arym Kubat
- Ungheria: Four Souls of Coyote di Áron Gauder
- Turchia: About Dry Grasses di Nuri Bilge Ceylan
- Slovenia: Riders di Dominika Menceja
- Yemen: The Burdened di Amr Gamal
- Iraq: Hanging Gardens di Ahmed Yassin Al Daradji
- Israele: Seven Blessings di Ayelet Menahemi
- Armenia: Amerikatsi di Michael A. Goorjian
- Islanda: Godland di Hlynur Pálmason
- Brasile: Pictures of Ghosts di Kleber Mendonça Filho
- Indonesia: Autobiography di Makbul Mubarak
- Repubblica Ceca: Brothers di Tomáš Mašín
- Finlandia: Fallen Leaves di Aki Kaurismäki
- Macedonia del Nord: Housekeeping for Beginners di Goran Stolevski
- Montenegro: Sirin di Senad Šahmanović
- Lettonia: My Freedom di Ilze Kunga-Melgaile
- Grecia: Behind the Haystacks di Asimina Proedrou
- Portogallo: Bad Living di João Canijo
- Belgio: Omen di Baloji
- Georgia: Citizen Saint di Tinatin Kajrishvili
- Lussemburgo: The Last Ashes di Loïc Tanson
- Marocco: The Mother of All Lies di Asmae El Moudir
- Ucraina: 20 Days in Mariupol di Mstislav Chernov
- Nepal: Halkara di Bikram Sapkota
- Egitto: Voy Voy Voy di Omar Hilal
- Slovacchia: Photophobia di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík
- Spagna: Society of the Snow di JA Bayona
- Italia: Io Capitano di Matteo Garrone
- Iran: The Night Guardian di Reza Mirkarimi
- Panama: Tito, Margot & Me di Mercedes Arias & Delfina Vidal
- Paraguay: The Last Runway 2, Commando Yaguarete di Armando Aquino e Mauricio Rial
- Regno Unito: The Zone of Interest di Jonathan Glazer
- Francia: The Taste of Things di Trần Anh Hùng
- Svezia: Opponent di Milad Alami
- Palestina: Bye Bye Tiberias di Lina Soualem
- Norvegia: Songs Of Earth di Margreth Olin
- Bangladesh: No Ground Beneath the Feet di Mohammad Rabby Mridha
- Hong Kong: Light Never Goes Out di Anastasia Tsang
- Polonia: The Peasants di Dorota Kobiela e Hugh Welchman
- Messico: Totem di Lila Avilés
- Albania: Alexander di Ardit Sadiku
- Sudan: Goodbye Julia di Mohamed Kordofani
- Danimarca: The Promised Land di Nikolaj Arcel
- Moldavia: Thunders di Ioane Bobeica
- Vietnam: Glorious Ashes di Bùi Thạc Chuyên
- India: 2018 di Giuda Anthany Joseph
- Kenya: Mvera di Daudi Anguka
- Serbia: Because My Thoughts Are Struggling di Milorad Milinković
- Austria: Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel
- Venezuela: The Shadow of the Sun di Miguel Ángel Ferrer
- Giordania: Inshallah A Boy di Amjad Al Rasheed
- Singapore: The Breaking Ice di Anthony Chen
- Filippine: The Missing di Carl Joseph Papa
- Argentina: The Delinquents di Rodrigo Moreno
- Senegal: Banel & Adama di Ramata-Toulaye Sy
- Mongolia: City of Wind di Lkhagvadulam Purev-Ochir
- Costarica: I Have Electric Dreams di Valentina Maurel
- Malesia: Tiger Stripes di Amanda Nell Eu
- Irlanda: In the Shadow of Beirut di Stephen Gerard Kelly e Garry Keane
- Thailandia: Not Friends di Atta Hemwadee
- Namibia: Under The Hanging Tree di Perivi Katjavivi
- Nigeria: Mami Wata di CJ Obasi
- Burkina Faso: Sira di Apolline Traoré
- Sud Africa: Music is My Life di Mpumi Mbele
- Cina: The Wandering Earth 2 di Frant Gwo