La Tunisia ha scelto come proprio rappresentante per gli Oscar 2024 per la categoria Best International Film Four Daughters (Les filles d’Olfa) di Kaouther Ben Hania, il ritratto documentaristico di una madre tunisina e delle sue figlie, vincitore all’ultimo Festival di Cannes del premio Œil d’or assegnato al miglior documentario.
TRAMA: Tra la luce e l’oscurità c’è Olfa, una donna tunisina e madre di quattro figlie. Un giorno, le sue due figlie maggiori scompaiono. Sono partite per la Libia per unirsi all’ISIS dopo essersi radicalizzate. Per colmare la loro assenza, la regista Kaouther Ben Hania invita attrici professioniste e inventa un’esperienza cinematografica unica che solleverà il velo sulle storie di vita di Olfa e delle sue figlie. Un viaggio intimo di speranza, ribellione, violenza, trasmissione e sorellanza che metterà in discussione le fondamenta stesse delle loro convinzioni.
FESTIVAL: Festival di Cannes, Munich Film Festival, Brussels International Film Festival
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=l9HEuSIGANQ
CRITICS REVIEWS
“L’avvincente storia vera di una madre tunisina le cui due figlie maggiori si unirono all’Isis è ricoperta da elementi di autoanalisi. Si tratta di una metafiction suggestiva che nasconde e rivela la tragedia della radicalizzazione. Né finzione, né documentario, né memorie, né reportage. Il suo approccio è, fin dall’inizio, brechtiano: la vera Olfa appare ovunque, ma è anche interpretata dalla famosa star egiziano-tunisina Hend Sabri; le sue due figlie rimanenti, Eya e Taysir, interpretano se stesse; e i ruoli di Ghofran e Rahma prima della scomparsa sono interpretati rispettivamente dalle attrici Ichraq Matar e Nour Karoui. Come ulteriore tocco finale, tutte le parti maschili, dal marito di Olfa al suo amante Wissem fino al funzionario di polizia che rifiuta di aiutarla, sono incarnate da un attore, Majd Mastoura. È un sorprendente raddoppio dell’idea che qui, mentre una donna può contenere una moltitudine di persone da dover essere interpretata da due, tutti gli uomini sono uno solo. Un cattivo”
(Jessica Kiang, Variety)
OSCAR 2023: Lo scorso anno la Tunisia inviò Underthe Fig Trees diretto da Erige Sehiri che però non ottenne la nomination.
CURIOSITÁ: la regista Kaouther Ben Hania detiene il record di presentazioni per la Tunisia con 3 film da lei diretti. La bella e le bestie (2019), L’uomo che vendette la sua pelle (2021), Four Daughters.
OSCARS STORY: Nella storia degli Oscar la Tunisia ha conquistato una sola nomination e cioè nel 2021 con L’uomo che vendette la sua pelle con Yahya Mahayni e Monica Bellucci diretto da Kaouther Ben Hania che a sorpresa rispetto alle previsioni riuscì ad entrare nella cinquina finale.
Elenco delle candidature per la 96a edizione degli Academy Awards per il miglior lungometraggio internazionale:
- Svizzera: Thunder di Carmen Jaquier
- Corea del Sud: Concrete Utopia di Tae-hwa Eom
- Estonia: Sauna Smoke Sisterhood di Anna Hints
- Uruguay: Family Album di Guillermo Rocamora
- Germania: The Teachers’ Lounge di İlker Çatak
- Cile: The Settlers di Felipe Gálvez Haberle
- Canada: Rojek di Zaynê Akyol
- Perù: The Erection of Toribio Bardelli di Adrián Saba
- Colombia: A Male di Fabián Hernández
- Australia: Shayda di Noora Niasari
- Taiwan: Marry My Dead Body di Cheng Wei-hao
- Tunisia: Four Daughters di Kaouther Ben Hania
- Giappone: Perfect Days di Wim Wenders
- Bolivia: The Visitor di Martín Boulocq
- Bosnia Erzegovina: Excursion di Una Gunjak
- Olanda: Sweet Dreams di Ena Sendijarević
- Croazia: Traces di Dubravka Turic
- Lituania: Slow di Marija Kavtaradze
- Bulgaria: Blaga’s Lessons di Stefan Komandarev
- Bhutan: The Monk and The Gun di Pawo Choyning Dorji
- Romania: Do Not Expect Too Much from the End of the World di Radu Jude
- Ungheria: Four Souls of Coyote di Áron Gauder
- Turchia: About Dry Grasses di Nuri Bilge Ceylan
- Slovenia: Riders di Dominika Menceja
- Yemen: The Burdened di Amr Gamal
- Iraq: Hanging Gardens di Ahmed Yassin Al Daradji
- Israele: Seven Blessings di Ayelet Menahemi
- Armenia: Amerikatsi di Michael A. Goorjian
- Islanda: Godland di Hlynur Pálmason
- Brasile: Pictures of Ghosts di Kleber Mendonça Filho
- Indonesia: Autobiography di Makbul Mubarak
- Repubblica Ceca: Brothers di Tomáš Mašín
- Finlandia: Fallen Leaves di Aki Kaurismäki
- Macedonia del Nord: Housekeeping for Beginners di Goran Stolevski
- Montenegro: Sirin di Senad Šahmanović
- Lettonia: My Freedom di Ilze Kunga-Melgaile
- Grecia: Behind the Haystacks di Asimina Proedrou
- Portogallo: Bad Living di João Canijo
- Belgio: Omen di Baloji
- Georgia: Citizen Saint di Tinatin Kajrishvili
- Lussemburgo: The Last Ashes di Loïc Tanson
- Marocco: The Mother of All Lies di Asmae El Moudir
- Ucraina: 20 Days in Mariupol di Mstislav Chernov
- Nepal: Halkara di Bikram Sapkota
- Egitto: Voy Voy Voy di Omar Hilal
- Slovacchia: Photophobia di Ivan Ostrochovský e Pavol Pekarčík
- Spagna: Society of the Snow di JA Bayona
- Italia: Io Capitano di Matteo Garrone
- Iran: The Night Guardian di Reza Mirkarimi
- Panama: Tito, Margot & Me di Mercedes Arias & Delfina Vidal
- Paraguay: The Last Runway 2, Commando Yaguarete di Armando Aquino e Mauricio Rial
- Regno Unito: The Zone of Interest di Jonathan Glazer
- Francia: The Taste of Things di Trần Anh Hùng
- Svezia: Opponent di Milad Alami
- Palestina: Bye Bye Tiberias di Lina Soualem
- Norvegia: Songs Of Earth di Margreth Olin
- Bangladesh: No Ground Beneath the Feet di Mohammad Rabby Mridha
- Polonia: The Peasants di Dorota Kobiela e Hugh Welchman
- Messico: Totem di Lila Avilés
- Albania: Alexander di Ardit Sadiku
- Sudan: Goodbye Julia di Mohamed Kordofani
- Danimarca: The Promised Land di Nikolaj Arcel
- Moldavia: Thunders di Ioane Bobeica
- Vietnam: Glorious Ashes di Bùi Thạc Chuyên
- India: 2018 di Giuda Anthany Joseph
- Kenya: Mvera di Daudi Anguka
- Serbia: Because My Thoughts Are Struggling di Milorad Milinković
- Austria: Vera di Tizza Covi e Rainer Frimmel
- Venezuela: The Shadow of the Sun di Miguel Ángel Ferrer
- Giordania: Inshallah A Boy di Amjad Al Rasheed
- Singapore: The Breaking Ice di Anthony Chen
- Filippine: The Missing di Carl Joseph Papa
- Argentina: The Delinquents di Rodrigo Moreno
- Senegal: Banel & Adama di Ramata-Toulaye Sy
- Mongolia: City of Wind di Lkhagvadulam Purev-Ochir
- Costarica: I Have Electric Dreams di Valentina Maurel
- Malesia: Tiger Stripes di Amanda Nell Eu
- Irlanda: In the Shadow of Beirut di Stephen Gerard Kelly e Garry Keane
- Thailandia: Not Friends di Atta Hemwadee
- Namibia: Under The Hanging Tree di Perivi Katjavivi
- Nigeria: Mami Wata di CJ Obasi
- Burkina Faso: Sira di Apolline Traoré
- Sud Africa: Music is My Life di Mpumi Mbele
- Cina: The Wandering Earth 2 di Frant Gwo
- Camerun: Half Heaven di Enah Johnscott
- Cuba: Nelsito’s World di Fernando Perez
- Arabia Saudita: Alhamour H.A. di Abdulelah Alqurashi
- Pakistan: In Flames di Zarrar Kahn
- Repubblica Dominicana: Cuarencena di David Maler
Dalla lista sono stati esclusi i film di 3 Paesi, considerati dall’Academy non idonei rispetto alle regole di ammissibilità:
- Tagikistan: Melody di Behrouz Sebt Rasoul
- Kirghizistan: This Is What I Remember di Aktan Arym Kubat
- Hong Kong: Light Never Goes Out di Anastasia Tsang