L’Austria ha scelto come proprio rappresentante per gli Oscar 2025 per la categoria Best International Film, l’ipnotico dramma rurale The Devil’s Bath (Des Teufels Bad) di Severin Fiala e Veronika Franz, vincitore di 7 Austrian Film Awards.
TRAMA: Austria nel XVIII secolo. Le foreste circondano i villaggi. L’uccisione di un bambino fa condannare a morte una donna. Agnes si prepara alla vita matrimoniale con il suo amato, ma la sua gioia diventa cupa per pensieri malvagi.
FESTIVAL & AWARDS: Festival di Berlino (miglior fotografia), 7 Austrian Film Awards (miglior film, miglior attrice, miglior attrice non protagonista, miglior montaggio, miglior trucco, miglior scenografia, miglior colonna sonora)
TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=vtmo7fplVWo
CRITICS REVIEWS
“Veronika Franz e Severin Fiala descrivono la difficile situazione di Agnes con empatia, ma con il senso di crescente disagio e di sventura imminente tipico degli esperti dell’horror.”
(Pat Brown, Slant Magazine)
OSCAR 2024: lo scorso anno l’Austria inviò Vera, il docu-dramma diretto da Tizza Covi e Rainer Frimmel, un film ibrido tra finzione e documentario che vede Vera Gemma, figlia dell’attore Giuliano Gemma, interpretare se stessa in una versione semi-romanzata, che però non riuscì ad entrare nella cinquina finale.
CURIOSITÁ: il regista Michael Haneke detiene il record di presentazioni con ben 6 film. Il settimo continente (1990), Benny’s Video (1993), La pianista (2002), Niente da nascondere (2006) (squalificato), Amour (2013), Happy End (2018). Inoltre Amour ha ottenuto 5 nominations all’Oscar: miglior film, miglior film internazionale, miglior regia, miglior script, miglior attrice.
OSCARS STORY: nella storia degli Oscar l’Austria ha conquistato 4 nominations vincendo l’ambita statuetta 2 volte: Il falsario – Operazione Bernhard di Stefan Ruzowitzky (2008) e Amour di Michael Haneke (2013). Inoltre è entrata altre 2 volte nella shortlist dei semifinalisti: nel 2022 con Große Freiheit di Sebastian Meise e nel 2023 con Corsage di Marie Kreutzer. Infine 2 volte è stata squalificata: nel 2006 con Niente da nascondere di Michael Haneke e nel 2020 con Joy di Sudabeh Mortezai.