Nominations 97th Academy Awards: Dune: Part Two

Dall’esclusione inaspettata in ben 4 categorie alla “Non-Campagna” della Warner Bros fino alle “rigide” regole dell’Academy che hanno fin da subito frenato la corsa di Hans Zimmer.

Il secondo capitolo di Dune, l’epico Dune: Part Two, firmato da Denis Villeneuve, è stato il grande sconfitto delle nominations agli Oscar di quest’anno dato che ne ha conquistate “solo” 5 rispetto alle 9/11 previste nel corso dell’Awards Season.

Se l’esclusione dalla categoria Miglior regia era ampiamente prevista (per la seconda volta!), anche se è stato uno dei registi più premiati di questa Awards Season dietro solo a Coralie Fargeat e a Brady Corbet, inaspettata è stata stata la sua assenza da ben 4 categorie in cui aveva ottenuto la nomination a diversi key awards: Miglior sceneggiatura non originale (WGA, Critics Choice, Longlist BAFTA), Migliori costumi (Critics Choice, Costume Designer Guild, Satellite, Longlist BAFTA), Miglior trucco e acconciatura (BAFTA, Critics Choice), Miglior montaggio (BAFTA, Eddie, Critics Choice, Satellite).

In compenso parte favorito in 2 categorie: quella dei Migliori effetti speciali dove non ha rivali dopo aver conquistato numerosissimi premi e quella del Miglior sonoro laddove però è in atto una sfida con Wicked nonostante il film di Villeneuve abbia ora dalla sua parte l’AMPS Award assegnato dai professionisti del settore della prestigiosa Association Of Motion Picture Sound, che lo scorso anno “prepararono il terreno” alla vittoria di The Zone of Interest nella categoria Miglior sonoro.

CONTROVERSIA: dalla “Non-Campagna” della Warner Bros alle “rigide” regole dell’Academy

Che Dune: Part Two avrebbe ricevuto un trattamento “diverso” era però nell’aria e in parte è da imputare alla Warner Bros. “convinta” di non poter spingere il film più di tanto per via della sua distribuzione (1 marzo 2024) così lontana dalla successiva Stagione dei Premi. Su questa lunghezza d’onda basti pensare che la mancata candidatura di Dune: Part Two nella categoria Best cinematic & box office Achievement ai Golden Globe si è verificata perché la Warner Bros. ha scelto di non presentarlo in quella categoria, lasciando gli aventi diritto al voto nell’impossibilità di spuntarlo sulla propria scheda. Ad ostacolare ulteriormente il percorso di Dune: Part Two “ci ha pensato” anche l‘Academy dato che la colonna sonora composta da Hans Zimmer, è stata fin da subito esclusa dalla corsa agli Oscar a causa di una regola che limita l’uso di materiale preesistente nei sequel e nei franchise secondo cui una colonna sonora non può riutilizzare più del 20% di temi e musiche già presenti nelle opere precedenti. Eppure sia Howard Shore che John Williams hanno ricevuto la nominations nonostante abbiano riutilizzato la musica nei sequel de Il Signore degli Anelli e nel secondo caso di Star Wars e di Indiana Jones.

PREVISIONI NOMINATIONS OSCAR (9): miglior film, miglior sceneggiatura non originale, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior trucco e acconciatura, migliori costumi, miglior scenografia, miglior sonoro, migliori effetti speciali

NOMINATIONS OSCAR (5): miglior film, miglior fotografia, miglior scenografia, miglior sonoro, migliori effetti speciali

METASCORE IMDB: 79/100

1. Ci sono volute 8 ore per applicare il trucco al corpo di Stellan Skarsgård e 2 ore per rimuoverlo per ogni giorno di riprese. Non ha bevuto nulla e ha preso pillole di Imodium per evitare di dover andare in bagno durante i giorni delle riprese…

2. Il regista ha incluso un omaggio a David Lynch, regista di Dune del 1984). All’inizio di Velluto blu (1986) Kyle MacLachlan trova un orecchio umano mozzato, brulicante di formiche. Verso la fine di questo di Dune: Part Two quando lo schermo mostra il cadavere di Stellan Skarsgård, la telecamera si avvicina al suo orecchio, che è anch’esso brulicante di formiche.

3. E’ il 19° sci-fi ad essere candidato all‘Oscar nella categoria Best Picture dopo Arancia meccanica (1971), Guerre stellari (1977), E.T. – L’extra-terrestre (1982), Avatar (2009), District 9 (2009), Inception (2010), Gravity (2013), Lei (2013), Mad Max: Fury Road (2015), Sopravvissuto – The Martian (2015), Arrival (2016), La forma dell’acqua – The Shape of Water (2017), Black Panther (2018), Don’t Look Up (2021), Dune (2021), Avatar – La via dell’acqua (2022), Everything Everywhere All at Once (2022) e Povere creature! (2023). Di questi solo The Shape of Water e Everything Everywhere All at Once hanno vinto la statuetta nella categoria principale.

4. Con questo film e A Complete Unknown (2024), Timothée Chalamet è il primo attore a interpretare il ruolo principale in più film candidati all’Oscar come Miglior film nello stesso anno dai tempi di Brad Pitt nel 2011 con L’arte di vincere (2011) e The Tree of Life (2011).

5. Michel Seydoux, prozio di Léa Seydoux (Lady Margot Fenring), avrebbe dovuto produrre un adattamento di Dune negli anni ’70. Come raccontato nel documentario Jodorowsky’s Dune (2013), questa era la versione che sarebbe stata diretta da Alejandro Jodorowsky, a cui era stata associata Charlotte Rampling (che interpreta la Reverenda Madre in questo film e nel suo predecessore del 2021). Secondo una scena eliminata del documentario, Rampling abbandonò quel film a causa di una sequenza (in seguito eliminata) in cui comparse defecavano all’unisono, e l’intero progetto alla fine fallì a causa di costi proibitivi (un budget previsto di 8 milioni di dollari, astronomico all’epoca). Ironicamente, se il film fosse stato realizzato, sarebbe stato l’unico altro adattamento del romanzo a presentare il personaggio di Léa, Lady Fenring.

6. Si tratta del 10° sequel candidato all’Oscar come Miglior film, e anche il 7° sequel nominato, il cui predecessore era stato anch’esso candidato.

Per Austin Butler ci sono ben 7 progetti all’orizzonte. Tra questi in post-produzione spicca il nuovo film di
Darren Aronofsky dal titolo Caught Stealing, con Zoe Kravitz e Vincent D’Onofrio.

TRAMA: L’ex giocatore di baseball Hank Thompson si ritrova inaspettatamente coinvolto in una pericolosa lotta per la sopravvivenza nel ventre criminale della New York degli anni ’90, costretto a destreggiarsi in un insidioso mondo sotterraneo che non avrebbe mai immaginato.

Riflettori puntati poi su Timothée Chalamet protagonista dell’attesissimo film dal titolo Marty Supreme di Josh Safdie con Gwyneth Paltrow, Fran Drescher e Abel Ferrara. La storia si ispira alle vicende del giocatore professionista di tennis da tavolo Marty Reisman. L’uscita del film negli Stati Uniti è prevista per il 25 dicembre 2025, distribuita da A24.

Zendaya invece la rivedremo non solo nella terza stagione della serie TV di successo Euphoria e nel prossimo film di Christopher Nolan, The Odissey in pre-produzione, ma anche nella pellicola The Drama di Kristoffer Borgli con Robert Pattinson e Alana Haim.

TRAMA: Una coppia, nei giorni che precedono le nozze, attraversa una crisi quando delle rivelazioni inaspettate smentiscono ciò che uno dei due pensava di sapere dell’altro.

Sono 5 i prossimi progetti di Rebecca Ferguson tra cui: il film ispirato alla serie TV Peaky Blinders e lo sci-fi Mercy di Timur Bekmambetov con Chris Pratt. Senza dimenticare l’attesissimo film di Kathryn Bigelow con Gabriel Basso e Idris Elba.

TRAMA: Un thriller palpitante che ci porta all’interno della Casa Bianca, laddove i membri dello staff devono provare a scongiurare un imminente attacco missilistico che minaccia di sconvolgere il mondo.

Per quanto riguarda Javier Bardem oltre alla serie TV ispirata al cult Cape Fear, lo rivedremo quest’anno nell’atteso F1 di Joseph Kosinski con Brad Pitt e Kerry Condon in cui saremo catapultati nel mondo della Formula Uno.

97th Academy Awards: le nominations

Nominations Table 2024/2025

Awards Table 2024/2025

SEGUI

Lascia un commento

Don`t copy text!