La short-list dell’Academy ha confermato un dato di fatto: la categoria Miglior documentario resta la più imprevedibile dell’Awards Season.
Già qualche settimana fa abbiamo avuto la prima sorpresa con l’esclusione del pluripremiato No Other Land dalla cinquina dei Producers Guild Awards (il precursore più importante di questa categoria), laddove c’era invece Super/Man: The Christopher Reeve Story che era diventato così il frontrunner, confermando i verdetti dei Critics Choice Documentary Awards (ne ha vinti 6!). Di conseguenza la sua sorprendente esclusione dalla Short-list, laddove invece è presente No Other Land, rende ora favorito l’unico doc che è riuscito ad entrare nelle due liste più importanti (PGA + Short-list) e cioè Porcelain War (escluso però da tutti gli altri precursori), che ha molto in comune con gli ultimi 2 vincitori dell’Oscar per questa categoria: 20 Days in Mariupol e Navalny che si sono concentrati pesantemente sull’abuso di potere in Russia. Di contro No Other Land (che incredibilmente non ha ancora una distribuzione negli USA), che ha vinto il premio per il Miglior documentario al Festival di Berlino, ha finora dominato l’Awards Season vincendo il maggior numero di riconoscimenti tra i premi della critica americana (Gotham, NYFCC, LAFCA) internazionale (IDA) ed europea (EFA).
Come “terzo incomodo” troviamo un progetto Netflix particolarmente apprezzato dalla critica che potrebbe ottenere la candidatura anche per la categoria Miglior canzone originale (Harper And Will Go West) stiamo parlando di Will & Harper, l’altro vincitore chiave dei Critics Choice Documentary Awards (ha vinto il premio principale a pari merito con Super/Man: The Christopher Reeve Story) che troviamo non solo nella Short-list ma anche nella Top 5 dei National Board of Review.
Dietro di loro è guerra aperta tra ben 3 titoli in pole position: dall’Orso d’oro all’ultimo Festival di Berlino, Dahomey, che potrebbe ambire alla doppia nomination (compresa quella per il Miglior film internazionale in rappresentanza del Senegal), al vincitore del National Board of Review, Sugarcane, fino all’altro progetto Netflix di successo, Daughters che ha mancato solo la nomination agli IDA e ai Satellite Awards.
Lo scorso anno 4 doc su 5 che ho selezionato nelle previsioni di dicembre sui migliori documentari da tenere d’occhio hanno ottenuto successivamente la candidatura all’Oscar: Bobi Wine: The People’s President (9°), The Eternal Memory (6°), Four Daughters (3°), 20 Days in Mariupol (2°) (WINNER).
Allora, occhio alla lista!
7. BLACK BOX DIARIES (MTV)
SOGGETTO: con una delicatezza che non scade mai nel sensazionalismo, ci accompagna nel difficile percorso di Shiori Ito, una donna che ha avuto il coraggio di denunciare una violenza sessuale e che, suo malgrado, è diventata un simbolo del movimento #MeToo in Giappone. Il film non si limita a raccontare l’abuso subito da Shiori. Attraverso un mix di riprese personali, che ci mostrano la sua quotidianità e la sua forza interiore, e documenti legali, che testimoniano le intricate dinamiche del sistema giudiziario giapponese, il documentario dipinge un quadro vivido delle immense difficoltà che una vittima di violenza sessuale deve affrontare per ottenere giustizia. Vediamo Shiori lottare contro un muro di pregiudizi, contro un sistema che sembra fatto apposta per proteggere i colpevoli e silenziare le vittime. Black Box Diaries ci mostra la “scatola nera” a cui fa riferimento il titolo: la difficoltà di ricostruire un evento traumatico, la difficoltà di trovare prove, la difficoltà di essere creduti in un contesto sociale che spesso colpevolizza la vittima. Ma la “scatola nera” è anche metafora di un sistema giudiziario opaco, dove i meccanismi del potere sembrano prevalere sulla ricerca della verità.
METASCORE: 82/100
PREVISIONI NOVEMBRE: 3°
NOMINATIONS (3): Cinema Eye Honors, IDA, Astra Film Award
WINNERS (2): NMXFC, Top Five Films (National Board of Review)
6. DAUGHTERS (Netflix)
SOGGETTO: Questo documentario offre uno sguardo intimo e commovente su un programma straordinario: un ballo che riunisce padri detenuti e le loro figlie. In un ambiente come il carcere, dove la distanza fisica e emotiva è una costante, questo evento rappresenta una parentesi di umanità, un’occasione preziosa per ristabilire un legame affettivo spesso messo a dura prova. Non si tratta semplicemente di un ballo, ma di un momento catartico, un tentativo di colmare un vuoto, di recuperare un tempo perduto, di ricordare e affermare un amore che resiste nonostante le sbarre. Attraverso le storie di questi padri e delle loro figlie, il documentario non si limita a mostrare un singolo evento, ma apre una finestra su una realtà complessa e dolorosa: l’impatto devastante del sistema carcerario sulle famiglie. La detenzione di un genitore non è una ferita che colpisce solo l’individuo, ma si ripercuote sull’intero nucleo familiare, in particolare sui figli, che si trovano a crescere con un’assenza significativa. Il film solleva interrogativi profondi sulle conseguenze di questa assenza, sulle dinamiche familiari che si trasformano, sul peso emotivo che grava sui bambini e sugli adolescenti.
PREVISIONI NOVEMBRE: 1°
METASCORE: 85/100
NOMINATIONS (13): Critics Choice Documentary Award, Cinema Eye Honors, Astra Film Award, MMCG, SDFCS, WAFCA, StLFCA, CFCA, LVFCS, NYFCO, PCC, SFBAFCC, BRA
WINNERS (3): AAFCA, IFJA, BFCC
5. SUGARCANE (Nat Geo)
SOGGETTO: Questo potente documentario si addentra con coraggio e sensibilità nel cuore di una delle pagine più oscure della storia canadese: le scuole residenziali indiane. Non si tratta di una semplice ricostruzione storica, ma di un viaggio emotivo e toccante che esplora le profonde ferite, spesso ancora aperte, inflitte a intere generazioni di nativi. Attraverso un intreccio di testimonianze dirette e accurate indagini storiche, il film dipinge un quadro vivido e straziante della realtà vissuta all’interno di queste istituzioni. Le voci dei sopravvissuti, con il loro carico di dolore, rabbia e resilienza, diventano il fulcro narrativo, offrendo uno sguardo in prima persona sull’orrore degli abusi fisici, emotivi e culturali perpetrati per decenni. Non si tratta solo di raccontare il passato, ma di dare voce a chi per troppo tempo è stato silenziato, di onorare la loro sofferenza e di contribuire a un processo di verità e riconciliazione.
PREVISIONI NOVEMBRE: 2°
METASCORE: 90/100
NOMINATIONS (10): Critics Choice Documentary Award, GOTHAM, Cinema Eye Honors, IDA, SFCS, SDFCS, StLFCA, CFCA, SFBAFCC, SATELLITE
WINNERS (6): Critics Choice Documentary Award, National Board of Review, AFCC, SFBAFCC, SEFCA, DFWFCA
4. DAHOMEY (MUBI)
SOGGETTO: Un capitolo significativo della storia coloniale giunge a una svolta decisiva: ventisei opere d’arte africane di inestimabile valore, sottratte al Benin durante l’epoca coloniale, fanno finalmente ritorno a casa. Questa restituzione non è un semplice atto formale, ma un evento di portata storica che incarna un progresso sostanziale nel complesso percorso di riappropriazione del patrimonio culturale africano e di riconoscimento delle ferite inferte dal colonialismo. Non si tratta solo di oggetti materiali, ma di simboli potenti che incarnano la storia, la cultura e l’identità di un popolo. La loro sottrazione, avvenuta nel contesto violento e predatorio del colonialismo, ha rappresentato una grave perdita non solo per il Benin, ma per l’intera umanità. Questi manufatti, spesso realizzati con tecniche raffinate e carichi di significati spirituali e sociali, erano parte integrante della vita delle comunità, testimonianze di un ricco passato che il colonialismo ha cercato di cancellare.
PREVISIONI NOVEMBRE: 5°
METASCORE: 85/100
NOMINATIONS (10): GOTHAM, EFA, Cinema Eye Honors, IDA, SFCS, WAFCA, CFCA, NYFCO, SATELLITE, BRA
WINNERS (4): Orso d’Oro (Festival di Berlino), AAFCA, TFCA, Top Five (National Board of Review)
3. WILL & HARPER (Netflix)
SOGGETTO: Will & Harper non è solo un documentario, ma un’esperienza catartica che ci invita a riflettere sull’amicizia, l’identità e la trasformazione. Al centro della narrazione c’è un viaggio on the road, un’avventura che funge da metafora di un percorso interiore ben più complesso. Questo viaggio non è semplicemente uno spostamento geografico da un punto A a un punto B, ma un’esplorazione profonda del legame che unisce Will Ferrell, il celebre comico, e Harper Steele, sua amica di lunga data e scrittrice, che ha intrapreso la transizione di genere. Il film cattura l’essenza di un’amicizia che resiste al tempo e alle trasformazioni. Nonostante quasi trent’anni di conoscenza, la transizione di Harper apre un nuovo capitolo nella loro relazione, offrendo loro l’opportunità di riscoprirsi sotto una luce diversa. Il viaggio diventa quindi un’occasione per Will di imparare, comprendere e sostenere la sua amica in questa fase cruciale della sua vita. Il documentario non edulcora le difficoltà o le incertezze che possono emergere in un simile contesto, ma le affronta con onestà e sensibilità, mostrando la vulnerabilità di entrambi i protagonisti.
PREVISIONI NOVEMBRE: 7°
METASCORE: 74/100
NOMINATIONS (12): Critics Choice Documentary Award, AARP, Astra Film Award, SFCS, MMCG, SDFCS, WAFCA, StLFCA, LVFCS, NYFCO, PCC, SFBAFCC
WINNERS (5): Critics Choice Documentary Award, LVFCS, Top Five (National Board of Review), PFCS, DFCC
2. PORCELAIN WAR (Picturehouse)
SOGGETTO: In un paese martoriato dai bombardamenti e dalla violenza, dove la quotidianità è sconvolta dal suono delle sirene e dall’eco delle esplosioni, due artisti, Slava e Anya, trovano rifugio e, paradossalmente, uno scopo ancora più profondo nella creazione artistica. Mentre la guerra infuria intorno a loro, distruggendo case, vite e infrastrutture, Slava e Anya continuano a plasmare con delicatezza sculture di porcellana e a dipingere paesaggi surreali. Questo loro atto non è una fuga dalla realtà, ma una forma di resistenza attiva, un modo per affermare la vita e la bellezza di fronte alla distruzione e all’orrore. Ogni pezzo che creano diventa un simbolo di speranza, una testimonianza della capacità dell’uomo di trovare bellezza anche nel mezzo del caos.
PREVISIONI NOVEMBRE: 8°
METASCORE: 73/100
NOMINATIONS (2): PGA, SATELLITE
WINNERS (1): U.S. Grand Jury Prize: Documentary (Sundance Film Festival)
1. NO OTHER LAND (ancora senza distribuzione U.S.A)
SOGGETTO: Questo documentario non è una semplice cronaca di eventi, ma un’indagine potente e senza compromessi che squarcia il velo sulla complessa realtà di Masafer Yatta, in Cisgiordania. Con uno sguardo attento e determinato, la cinepresa si addentra nelle pieghe di un contesto segnato dall’occupazione, rivelando le dinamiche oppressive che negano ai palestinesi i loro diritti fondamentali e li relegano a una condizione di costante precarietà. Il film non si limita a documentare la quotidianità difficile degli abitanti di Masafer Yatta, ma scava più a fondo, analizzando le radici storiche e politiche del conflitto israelo-palestinese in questa specifica area. Attraverso testimonianze dirette, interviste a esperti e immagini eloquenti, il documentario mette a nudo le strategie di controllo e le politiche di espansione che minacciano la stessa esistenza delle comunità palestinesi. Non si tratta solo di case demolite e terreni confiscati, ma di una sistematica negazione del diritto all’abitare, alla terra, alla libertà di movimento e a una vita dignitosa.
PREVISIONI NOVEMBRE: 4°
METASCORE: 90/100
NOMINATIONS (14): EFA, Cinema Eye Honors, IDA, Independent Spirit Award, SFCS, MMCG, WAFCA, StLFCA, CFCA, NYFCO, PCC, SFBAFCC, SATELLITE, LFCC
WINNERS (12): Miglior documentario (Festival di Berlino), GOTHAM, NYFCC, IDA, EFA, BSFC, LAFCA, CFCA, BOFCA, StLFCA, NYFCO, SFCS