Dopo aver sfiorato 2 anni fa la sua prima candidatura all’Oscar per il pluripremiato Past Lives di Celine Song, la talentuosa Greta Lee ci riprova con l’atteso adattamento cinematografico dell’omonimo racconto postumo di Arthur Schnitzler, Late Fame, autore austriaco noto per la sua tagliente analisi della società viennese di fine Ottocento. La storia, intrisa di ironia e malinconia, è una satira sottile sulla ricerca di riconoscimento, il narcisismo artistico e l’influenza della fama tardiva.
GENERE: DRAMMA PSICOLOGICO
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CAST: Willem Dafoe, Greta Lee, Edmund Donovan
TRAMA: Ambientato nella New York contemporanea, il film segue Ed Saxberger (Willem Dafoe), un poeta ormai dimenticato che conduce una vita solitaria e distante dal mondo culturale. Anni dopo la pubblicazione della sua raccolta di poesie, accolta con indifferenza dalla critica e dal pubblico, Saxberger si ritrova improvvisamente al centro dell’attenzione quando un gruppo di giovani artisti eccentrici e affamati di autenticità riscopre la sua opera. Tra questi spicca Gloria (Greta Lee), un’attrice teatrale affascinante, enigmatica e ambiziosa, determinata ad conquistare l’interesse del poeta e a riportarlo sotto i riflettori. L’incontro tra i due genera una dinamica ambigua e seducente, che mette in discussione le convinzioni di Saxberger, risvegliando in lui non solo la passione artistica, ma anche un senso di spaesamento davanti a un mondo creativo profondamente cambiato.

PUNTI DI FORZA: Samy Burch (miglior sceneggiatura non originale), Willem Dafoe (miglior attore), Greta Lee (miglior attrice)
CURIOSITÀ: Il progetto ha visto diversi cambiamenti in fase di pre-produzione. Inizialmente, il ruolo di Gloria era stato affidato a Sandra Hüller, reduce dal successo internazionale di Anatomy of a Fall, ma l’attrice ha dovuto rinunciare a causa di impegni concomitanti. La parte è quindi passata a Greta Lee, nota per le sue interpretazioni in Past Lives e Russian Doll, che ha portato una nuova energia e una diversa sfumatura al personaggio.