Negli ultimi anni, Kelly Reichardt ha consolidato il suo status di autrice raffinata e indipendente con film che hanno ricevuto ampi consensi. First Cow (2019), forse il suo lavoro più celebrato, è un racconto sulla frontiera americana che decostruisce il mito della conquista con una storia intima di amicizia e sopravvivenza. Il film è stato acclamato per la sua delicatezza e per l’uso magistrale della fotografia in 4:3, che esalta il senso di isolamento e precarietà dei protagonisti.
Successivamente, Showing Up (2022) ha segnato una nuova collaborazione con Michelle Williams, sua musa abituale. Il film, presentato in concorso a Cannes, esplora la vita di un’artista alle prese con il processo creativo e le frustrazioni quotidiane, rimanendo fedele alla poetica della regista, fatta di dettagli minuti e osservazione discreta.
Con The Mastermind, Reichardt sembra spingersi in un territorio narrativo più ambizioso, senza però rinunciare alla sua cifra stilistica. Se First Cow e Showing Up erano riflessioni sull’arte, il tempo e l’amicizia, questo nuovo progetto potrebbe rappresentare un’evoluzione del suo sguardo, applicato a un genere più strutturato come l’heist movie.
GENERE: HEIST/DRAMMA/CRIME
DISTRIBUITO DA: MUBI (NordAmerica)

CAST: Josh O’ Connor, Alana Haim, John Magaro, Hope Davis, Bill Camp e Gaby Hoffmann.
TRAMA: James Mooney orchestra un audace furto d’arte sullo sfondo della guerra del Vietnam e del nascente movimento di liberazione delle donne negli Stati Uniti. Mentre si imbarca in questa impresa criminale, deve navigare in un mondo caratterizzato da dinamiche sociali e politiche in evoluzione.

PUNTI DI FORZA: Kelly Reichardt (regia, sceneggiatura), Josh O’ Connor (attore protagonista), Amy Roth (costumi).
FESTIVAL: Verso Cannes 2025?
