Le previsioni per le categorie supporter sono solitamente elaborate dopo l’annuncio delle campagne promozionali da parte delle relative case di produzione che tendono, in maniera strategica, a dirottare un attore o un’attrice verso una specifica categoria, indipendentemente dalla sua reale centralità o marginalità all’interno della pellicola. In particolare tale collocazione diventa più chiara dopo le proiezioni annuali al Telluride Film Festival e al Toronto International Film Festival, laddove è apparso chiaro quali attori e quali attrici concorreranno per la categoria best supporting.
A differenza della categora miglior attrice non protagonista, quella dei supporter maschili appare più incerta dato l’ampio numero di valide perfomance in corsa per gli Oscar di quest’anno.
Quali sono i 9 migliori attori non protagoniste che hanno più chance di entrare nella corsa agli Oscars 2020 nella categoria best supporting actor?
9. JAMIE FOX (Just Mercy – Il diritto di opporsi)
A distanza di 15 anni dall‘Oscar vinto come miglior attore protagonista nel biopic Ray sulla figura leggendaria del musicista Ray Charles, Jamie Fox potrebbe rientrare in area award season grazie alla sua recente interpretazione nel film Just Mercy – Il diritto di opporsi in cui interpreta Walter McMillian, un uomo ingiustamente recluso che venne condannato a morte per l’omicidio di una ragazza nonostante il numero gravoso di prove a suo favore. La pellicola è stata presentata con successo all’ultimo Toronto International Film Festival.
8. STERLING K.BROWN (Waves)
Conosciuto ai più per il suo ruolo, giustamente premiato con il Golden Globe, nella serie tv di successo This is Us, Sterling K.Brown potrebbe lasciare il segno anche nella prossima stagione dei premi cinematografica grazie alla sua interpretazione nel film rivelazione dell’anno: Waves di Trey Edward Shults, in cui interpreta un padre mentore capace di insegnare ai suoi figli valori come l’amore, il perdono e il ritrovarsi all’indomani di una perdita.
7. ALAN ALDA (Marriage Story)
Il veterano Alan Alda potrebbe conquistare la seconda nomination della sua carriera dopo averla ottenuta nel 2005 sempre come supporter per The Aviator di Martin Scorsese, complice la sua interpretazione nell’apprezzato film di Noah Baumbach, Marriage Story, presentato con successo all’ultimo Festival di Venezia.
6. WILLEM DAFOE (The Lighthouse)
Dopo esserci andato molto vicino nel 2018 sempre nella categoria supporter grazie alla pellicola The Florida Project, Willem Dafoe, meritatamente candidato anche lo scorso anno per la sua incredibile prova nel biopic su Van Gogh (At Eternity’s Gate), potrebbe conquistare la 5a nomination della sua carriera grazie al suo straordinario lavoro nel film The Lighthouse di Robert Eggers, premiato al Festival di Cannes con il prestigioso FIPRESCI.
5.CHRISTIAN BALE (Les Mans 66′ – La grande sfida)
La sua collocazione nella categoria supporter ha destato qualche malumore data la sua centralità nel film, ma come sappiamo questo aspetto riguarda lo scopo strategico delle campagnie promozionali per gli Oscar che tendono a dirottare attori e attrici in determinate categorie in base al loro potenziale in termini di premi. In ogni caso sarà molto probabile che Bale conquisterà la sua 5a nomination all’Oscar (la terza come supporter) dopo averlo vinto nel 2011 per The Fighter. Tutto merito del film Les Mans 66′ – La grande sfida in cui interpreta il pilota britannico Ken Miles ingaggiato da Henry Ford II per guidare un auto costruita appositamente per battere la temuta Ferrari.
4. ANTHONY HOPKINS (The Two Popes)
A distanza di 28 anni dal suo meritatissimo Oscar nei panni di Hannibal Lecter nel thriller Il silenzio degli innocenti, Anthony Hopkins potrebbe avvicinarsi al 2°Oscar della sua straordinaria carriera grazie al ruolo di Papa Benedetto Ratzinger nel film di Fernando Mereilles, The Two Popes. Per Hopkins si tratterebbe della sua 5a nomination agli Oscar (la seconda come supporter dopo la candidatura per Amistad nel 1998)
3. TOM HANKS (A Beautiful Day in the Neighborhood)
Il due volte premio Oscar Tom Hanks potrebbe conquistare la 6a nomination all’Oscar della sua carriera grazie alla pellicola di Marielle Heller, A Beautiful Day in the Neighborhood, presentata con successo all’ultimo TIFF. Nella pellicola Hanks interpreta l’amatissima icona televisiva Fred Rogers. Di questa storia nel 2018 stato realizzato anche un documentario di gran successo dal titolo analogo “Won’t You Be My Neighbor?“ che ha letteralmente dominato l’Award Season vincendo più 30 premi assegnati dalle associazioni dei critici americani, per poi essere a sorpresa escluso dalle nomination agli Oscar.
2. AL PACINO (The Irishman)
Dal suo unico Oscar conquistato come miglior attore nel 1993 per Profumo di Donna che Al Pacino non ottiene una candidatura agli Academy Awards. Per la sua interpretazione nei panni di Jimmy Hoffa nel film di Martin Scorsese The Irishman potrebbe arrivare la 9a nomination della sua carriera.
1.BRAD PITT (C’era una volta a Hollywood)
Quest’anno potrebbe essere la volta buona per Brad Pitt, favorito per dominare questa categoria grazie alla sua interpretazione nell’ultimo film di Quentin Tarantino C’era una volta a Hollywood in cui interpreta uno stuntman della Hollywood della fine degli anni 60′. Pitt ha all’attivo come produttore 1 Oscar per il film 12 anni schiavo più di 2 nomination per i film La grande scommessa e MoneyBall. Come attore potrebbe conquistare la 4a candidatura della sua carriera (la seconda come supporter dopo quella nel 1996 per L’ esercito delle 12 scimmie).
5 commenti
Aggiungi il tuoMaddai, Brad Pitt e non Di Caprio?
Di Caprio sembra l’abbiano dirottato nella categoria miglior attore protagonista
C’era una volta a… Hollywood l’ho recensito: https://wwayne.wordpress.com/2019/09/20/quentin-e-tornato/. Sei d’accordo con ciò che ho scritto?
Si, sono d’accordo soprattutto perché tutta la parte che sembra lontana anni luce dal suo stile in realtà è una sua cifra dato che eleva ancora una volta il citazionismo a genere cinematografico. Ho trovato molto interessante come ha inserito la vicenda di Manson che segna proprio la fine dell’età d’oro di Hollywood
Aggiungo una riflessione su un aspetto piuttosto evidente, ma al quale ho fatto caso solo qualche giorno dopo aver pubblicato il post: il film è anche una riflessione sulla facilità con cui gli attori tendono a rovinarsi con le loro stesse mani. Rick Dalton era una star della tv, ma non gli bastava, lui voleva il grande salto a Hollywood: così è riuscito a comprarsi una villona lì con tanto di vicini illustri, ma la sua carriera è precipitata, perché più in là delle serie tv non poteva andare.
La sua parabola mi ricorda quella di Jim Carrey: era l’attore comico più popolare del mondo, ma non gli bastava, lui voleva essere apprezzato anche come attore drammatico. Così ha cominciato ad accettare ruoli in dei film che magari erano anche belli (The Truman Show su tutti), ma non erano quelli che il suo pubblico voleva, e quindi i suoi fan gli voltarono le spalle. Adesso continua a recitare, ma non tornerà mai più la star di un tempo. Esattamente come Rick Dalton.
Lo stesso Quentin ha fatto una mossa di questo tipo, perché come hai detto tu C’era una volta a… Hollywood è senza dubbio il suo film meno Tarantiniano. A mio giudizio farebbe bene a ritornare al suo stile abituale, e spero che anche lui sia dello stesso avviso. Grazie per la risposta! 🙂